In un contesto estremamente favorevole – 17 trimestri consecutivi di crescita nell’Eurozona – si conferma la ripresa dell’economia italiana, a livelli però ancora insufficienti per rilanciare sensibilmente gli investimenti e assorbire la disoccupazione, analizzando la prima stima del Prodotto interno lordo del secondo trimestre 2017. Lo 0,4% trimestrale e soprattutto l’1,5% nei confronti del secondo trimestre del 2016 dimostrano che…
Andrea Goldstein
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Pil Italia, eppur si muove?
Andrea Goldstein, managing director di Nomisma, commenta la pubblicazione dei primi dati Istat sul Pil del primo trimestre del 2017, in crescita dello 0,2% nei confronti del trimestre precedente, e dello 0,8% rispetto al primo trimestre del 2016 L’economia italiana è ancora in difficoltà e la luce della ripresa su basi solide e ampie è sempre distante. Sono risultati modesti,…
Come i mercati vedono un ballottaggio Le Pen-Mélanchon
Il nervosismo dei mercati di fronte al rischio di un secondo turno Le Pen-Mélanchon non è che la manifestazione più immediata di un problema più complesso. Anche se non si può dimenticare che nel 1992 la Francia aveva votato no al referendum sul trattato di Maastricht, è in questa campagna presidenziale che i toni anti-europei e ‘sovranisti’ sono arrivati in…
Le 3 incognite sulla politica economica di Donald Trump
L'impatto immediato dell'elezione di Trump può essere significativo. Una presidenza Trump con la maggioranza in entrambi i rami del Congresso può generare un lungo periodo di avversione al rischio. Tre elementi della Trumpnomics, sono particolarmente critici; il primo: con i suoi tagli (regressivi) nelle aliquote e aumento delle spese, si allargherebbe di molto il deficit fiscale e, secondo il Committee for…
Perché la Francia non può festeggiare troppo per il Pil
La crescita francese è stata dello 0,2 per cento nel terzo trimestre, secondo le stime pubblicate questa mattina dall’Insee. E' un dato che si presta a molteplici interpretazioni. Da un lato è migliore di quello del secondo trimestre (-0.1 per cento) ed è anche superiore a quanto lasciavano presagire le indagini sul sentimento degli imprenditori, dall’altro il risultato acquisito nei…
La Cina pensa al Pil e trascura il debito
In un contesto di incertezza globale, la strategia di Pechino privilegia il mantenimento della crescita rispetto alla riduzione del debito. 6,7% di crescita è ciò di cui c’è bisogno per raggiungere l’obiettivo di fine anno (tra 6,5% e 7%), ma non è scevro da preoccupazioni il modo: grazie alla spesa pubblica in infrastrutture, al credito bancario e a un mercato…
Cosa dicono a Renzi e Padoan le stime Istat sul Pil
In un panorama economico internazionale che si è fatto più complicato, l'Italia conferma le sue difficoltà di lungo periodo. Crescita congiunturale zero, come in Francia ma molto al di sotto che in Germania (0,4% secondo la stima Destatis pubblicata oggi), la situazione dell'economia nazionale non può che destare preoccupazione. Soprattutto perché cala il valore aggiunto dell'industria, mentre dal lato della…
Cosa ha chiesto Ignazio Visco (Bankitalia) al governo Renzi
Le considerazioni finali del Governatore non sono un atto rituale e le priorità indicate da Ignazio Visco questa mattina sono un segnale importante, per i mercati, il governo e l’opinione pubblica. Anche quest’anno Bankitalia sottolinea la complessità dello scenario di riferimento e i molti rischi che si profilano all’orizzonte dell’ autorità monetaria: protratto indebolimento del commercio mondiale, deciso rallentamento della…
Luci e ombre sul Pil italiano
L’economia italiana ha mostrato un progressivo indebolimento nel corso del 2015 e la congiuntura internazionale lascia presagire che anche l’anno in corso sarà caratterizzato da crescita modesta. Nel 2015 il Pil corretto per gli effetti di calendario è aumentato dello 0,6%, ben distante cioè dai livelli necessari per riportare velocemente il paese sui livelli di produzione, ricchezza e benessere di…
Che cosa succede alla produzione industriale
Una ripresa che si conferma contrastata, anche nell’industria. Resta certo positivo il dato medio del trimestre settembre-novembre 2015 (+0,4% rispetto al trimestre precedente), ma siamo lontani dai valori necessari per un’accelerazione. Ha giocato certo un suo ruolo il clima – la contrazione dell'energia (-0,7%) non è casuale alla luce di temperature particolarmente dolci per la stagione, che peraltro sono proseguite nei…