Il recepimento della direttiva 2018/1972 ridisegna il sistema dei controlli pubblici(stici) su reti e servizi di comunicazione elettronica e introduce nuovi obblighi specifici per la tutela della sicurezza nazionale; ma evidenzia anche il ruolo crescente dell’Unione europea su un tema sul quale, però, non ha giurisdizione. L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di Digital law nel corso di laurea in Digital marketing, già professore incaricato di diritto dell’ordine e sicurezza pubblica dell’Università di Chieti-Pescara
Andrea Monti
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Proteste no-vax, perché è importante la direttiva del ministero dell'Interno
Nonostante provengano, letteralmente, da un’altra era, le norme su ordine e sicurezza pubblica sono strumenti efficaci per la gestione di ogni aspetto della pandemia. Fino ad ora sono state ampiamente sottoutilizzate, ma ci sono segnali che lasciano intendere come la situazione stia cambiando. L’intervento di Andrea Monti, professore incaricato di digital law nel corso di laurea in digital marketing, già professore incaricato di diritto dell’ordine e sicurezza pubblica dell’Università di Chieti-Pescara
Covid-19 e fine del patto sociale?
La necessità di gestire la pandemia ha alterato il rapporto fra diritto e politica e ha disegnato un nuovo assetto istituzionale dagli effetti imprevedibili sul lungo periodo. L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di Digital law nel corso di laurea in Digital marketing, Università di Chieti-Pescara
Il contrasto ai ransomware è ancora una questione di diritto
Si moltiplicano le operazioni internazionali contro gruppi accusati di diffondere ransomware a scopo di estorsione. Ma il modo in cui vengono attuate somiglia più ad azioni paramilitari che ad indagini di polizia. È ancora il diritto lo strumento migliore per proteggere le infrastrutture critiche? L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di Digital Law nel Corso di Digital Marketing dell’Università di Chieti-Pescara
La cyber italiana e la sindrome di Rodi. L'analisi del prof. Monti
Bene che l’esecutivo sia dotato di strumenti giuridici e operativi per intervenire nelle politiche pubbliche di cybersecurity. Ma bisogna rivedere le strategie e il rapporto con le multinazionali extracomunitarie che governano la tecnologia della sicurezza delle informazioni. L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di Digital Law nell’università di Chieti-Pescara
Le insidie nascoste della ribellione costituzionale polacca
La posizione della Corte costituzionale polacca sulla prevalenza del diritto interno su quello comunitario rende palesi le conseguenze del rifiuto di dotare l’Unione europea di una costituzione sovrana, che con tutte le sue difficoltà non è più rinviabile. L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di Digital Law, Università di Chieti-Pescara
Nudging e pandemia. Il caso UK
Il nudging ha dimostrato una efficacia limitata nell’orientare i comportamenti sociali durante la pandemia, ma ha evidenziato ancora una volta la difficoltà di utilizzare gli strumenti normativi tradizionali per la gestione di emergenze ad alto impatto. L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di Digital Law, università di Chieti-Pescara
Cina, perché gli sdraiati finiranno schiacciati. L'analisi di Monti
L’apertura all’Occidente e la diffusione di modelli sociali profondamente diversi sono state un effetto collaterale derivante dalla strategia industriale cinese. La sfida per Xi Jinping è resistere al dissenso causato da idee non ortodosse e dalla loro circolazione online. L’analisi di Andrea Monti – professore incaricato di Digital Law, università di Chieti-Pescara
Riforma dell’intelligence. Il nodo delle “covert operation”
Riformare l’intelligence significa stabilire obiettivi politici precisi da affidare alle strutture che proteggono la sicurezza dello Stato e definire istituti giuridici chiari. Non farlo rischia di consentire il perpetuarsi di abusi e strumentalizzazioni pericolose per la democrazia. Il commento di Andrea Monti, professore incaricato di Digital Law, università di Chieti-Pescara
La guerra delle VPN private e l’impotenza dello Stato
Google offre la propria VPN anche per gli utenti italiani e Apple si prepara a fare lo stesso con un servizio analogo come anche — sul fronte degli attivisti — Mozilla. Aumenta (forse) la sicurezza degli individui, diminuisce (certamente) la sovranità dello Stato. E l’Agenzia per la cybersicurezza non può farci nulla. L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di Digital Law nell’Università di Chieti-Pescara