Due documenti accidentalmente diventati pubblici svelano le scelte dell’Unione Europa in materia di crittografia. Protezione dei minori e sicurezza nazionali le ragioni per la missione impossibile di garantire sicurezza tramite cifratura indebolita. L’intervento di Andrea Monti, docente di Diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica all’Università di Chieti-Pescara
Andrea Monti
Leggi tutti gli articoli di Andrea Monti
L’onda lunga del terrorismo e l’abuso del diritto. L'analisi di Monti
Gli atti di terrorismo compiuti in Francia e in Austria impongono di riflettere sull’uso politico-tattico dei diritti umani da parte degli Stati come strumento di propaganda antiterroristica. A rischio l’esercizio delle libertà fondamentali in nome della realpolitik? L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di Diritto dell’Ordine e sicurezza pubblica, Università di Chieti-Pescara
La visione di Enrico Mattei e la sicurezza nazionale
L’indipendenza tecnologica alla base della sicurezza nazionale ha bisogno di energia altrettanto di indipendente. Non è solo un tema di protezione della rete di trasporto ma di approvvigionamento delle fonti. Si deve riaprire il dibattito sull’opzione nucleare? L’analisi di Andrea Monti, professore di diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica all’Università di Chieti-Pescara
Perché Twitter e Facebook spaventano i politici negli Usa (e non solo). Scrive il prof. Monti
Le Big Tech sono parte attiva delle competizioni elettorali e non sono soggette a regole e controlli, tanto che possono cambiare anche diametralmente le proprie decisioni senza subire alcuna conseguenza. L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di Diritto dell’Ordine e della sicurezza pubblica, Università di Chieti-Pescara
I Five Eyes guardano a Oriente. E l’Italia? L'opinione del prof. Monti
Un comunicato stampa dello US Department of Defense del 15 ottobre 2020 annuncia asetticamente i risultati dell’ultimo incontro (ufficiale) fra i componenti del Five Eyes, l’accordo fra Usa, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda per l’acquisizione e lo scambio di informazioni di strategiche e tattiche per tutelare gli interessi nazionali. Il testo del comunicato è apparentemente privo di contenuti,…
La prevenzione del terrorismo passa (anche) dalla polizia locale. L'opinione del prof. Monti
La decapitazione del docente francese “decisa” come punizione per avere mostrato in classe le “vignette blasfeme” di Charlie Hebdo pone ancora una volta il tema del limite oltre il quale esercitare il diritto alla libertà di espressione, implica costringere lo Stato e i cittadini a sopportare le conseguenze di una scelta individuale (nel caso di specie, quella dei redattori del periodico…
Sull’uso dei militari e l’inefficacia delle sanzioni anti-Covid. Il punto del prof. Monti
Il decreto legge 7 ottobre 2020, n. 125 ripropone acriticamente l’approccio alla gestione di ordine e sicurezza pubblica adottato nella prima fase della pandemia e perpetua tal quali i problemi già evidenziati in tempi non sospetti su Formiche.net a proposito del rapporto fra governo ed enti locali e il ricorso a una inutile “sicurezza muscolare” basata anche sul ricorso improprio alle forze…
5G e indipendenza tecnologica europea. La versione del prof. Monti
Si è finalmente fatta strada nel governo — dopo oltre vent’anni — l’idea che la sicurezza nazionale passa per l’indipendenza tecnologica non solo e non tanto dell’Italia ma dell’Europa. Tradurre in norme e poi in fatti questa nuova consapevolezza politica richiederà tempo e investimenti, e sarà interessante vedere quanto del Recovery fund verrà stanziato per ricreare un comparto industriale di…
Reti e sicurezza nazionale. Cosa possono fare le software house secondo il prof. Monti
ANTEFATTO Cosa hanno in comune le azioni di spionaggio antiamericano attribuite alla Cina (da ultimo, un massiccio attacco reso pubblico lo scorso 14 settembre) e la morte, in Germania, di una donna che non avrebbe ricevuto cure tempestive perché l’ospedale tedesco nel quale doveva essere ricoverata era paralizzato da un attacco ransomware? La risposta è in una parola di tre…
Il caso Zhenhua e il rischio per l’ecosistema della data-economy
Il “caso Zhenhua” , l’azienda cinese accusata di avere creato l’Oversea Key Information DataBase (Okid) per catalogare dati provenienti da fonti pubbliche relativi a persone di milioni di individui è stato presentato come l’ennesima azione ostile della Cina verso il resto del mondo. In realtà, tuttavia, Okid non è diverso dai suoi equivalenti occidentali che, perlomeno in Italia, potrebbero essere…