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Conte e il partito che non c’è. Il mosaico di Fusi

L’ex avvocato del popolo reclama la necessità di una specie di scuola di partito. Tuttavia non è così semplice. Primo perché, appunto, serve un partito: il M5S non lo è ed ha sempre con sprezzo rifiutato una tale dimensione. Poi perché per andare a scuola non bastano gli alunni: servono anche gli insegnanti. Il Mosaico di Carlo Fusi

Salvini, Letta e la strong suasion di Draghi. Il mosaico di Fusi

Il mantello di autorevolezza di Draghi adesso copre il cammino e le strategie di Salvini e Letta, che dopo l’incontro si sono legittimati a vicenda. Entrambi hanno necessità e lo dichiarano apertamente, che il governo abbia successo. Il premier ha depotenziato il pressing leghista per le riaperture e allo stesso tempo ha difeso Speranza

Tutti gli ostacoli sul sentiero del Conte rifondatore. Il mosaico di Fusi

Essere il rifondatore del MoVimento conferisce senz’altro a Conte una agibilità e una presenza insieme concreta e magari insperata. Ma non c’è dubbio che il capo politico dei Cinquestelle è una dimensione difficile da gestire

Innocenza all'unanimità, il colpo di Cartabia nel mosaico di Fusi

Via libera alla Camera allo stop per la spettacolarizzazione delle indagini. Essere capaci di far marciare assieme tutte le forze della strana maggioranza che sostiene il governo al momento è cosa che sembra riuscire solo a due persone: Mario Draghi “per contratto” e Marta Cartabia. Anzi, quest’ultima addirittura più efficace visto che sul piano parlamentare FdI è fuori mentre sul recepimento della direttiva Ue il partito della Meloni ha acconsentito

Corsa al Colle, tra Mattarella e Draghi c'è... Il mosaico di Fusi

Sergio Mattarella ha quasi concluso il suo mandato come Capo dello Stato. Eppure con un esercizio di fantasia (e fantapolitica) si potrebbe immaginare il suo bis, così da permettere a Draghi di finire la legislatura e arrivare, in seguito, alla porta del Quirinale

Come è difficile la politica senza avversari. Il mosaico di Fusi

È proprio questa la sfida del governo Draghi. Leader e partiti possono appoggiarlo sapendo che se il Paese ritrova un suo equilibrio, chiunque verrà dopo potrà beneficiarne senza pagare prezzi altissimi e addirittura insostenibili in termini di consenso. È una questione di convenienza che si sposa a lungimiranza. Il mosaico di Fusi

Draghi. I 40 giorni che cambieranno l'Italia

Scrivere il Recovery plan da inviare a Bruxelles per attingere ai fondi del Next generation Ue. Lì verrà delineata l’intelaiatura dell’Italia che verrà. E sempre lì verrà travasata la lungimiranza di misure volte a consentire al Paese di riprendere a correre riattivando il volano della crescita e dello sviluppo. Il mosaico di Fusi

Se più Europa è complicato, meno è impossibile. Il mosaico di Fusi

Non solo Emma Bonino, il rapporto con l’Europa è un problema anche per il Pd e nella coalizione (scomposta) del centrodestra. Una fetta non indifferente della debolezza della Ue nei confronti di Usa e Cina risiede anche nella fragilità delle alleanze, nella tortuosità delle appartenenze, nella rarefazione degli ancoraggi politici

Il governo dei premier e dei vice. Il mosaico di Fusi

Enrico Letta, Giuseppe Conte, Matteo Renzi, Silvio Berlusconi. La maggioranza Draghi è sostenuta da quattro ex presidenti del Consiglio, più i due vice Salvini e Di Maio. L’Italia ha una occasione irripetibile da cogliere e guai se non lo fa

Al Movimento non può bastare un Conte. Il mosaico di Fusi

La poltrona di capo politico del M5S è molto più scomoda di quella di presidente del Consiglio. Le capacità di Conte sono note, come pure le problematicità dell’incarico. L’autorevolezza è decisiva ma resta eterea senza atti che la sostanzino. Il più importante dei quali riguarda l’obiettivo politico da perseguire

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