Grande eccitazione ha provocato la lettera inviata all’inizio dello scorso dicembre dal Segretario della Difesa Usa, Ashton Carter (nella foto), a vari suoi colleghi europei, per sollecitarli a intensificare le loro azioni contro il Daesh/Isis in Medio Oriente. Numerose sono anche le notizie di stampa sulle presunte azioni di forze speciali occidentali in Libia. Franco Venturini sul Corriere della Sera ha…
Carlo Jean
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Iran, tutti i riflessi geopolitici della rimozione delle sanzioni
L’accordo sulla limitazione del nucleare iraniano sta andando a gonfie vele. La scadenza del 17 gennaio è stata rispettata. L’Iaea ha certificato il rispetto da parte di Teheran delle scadenze concordate a Vienna. Gli Usa e l’Europa hanno rispettivamente annullato o sospeso le pesanti sanzioni inflitte all’Iran per il nucleare. Teheran è rientrata nell’economia mondiale. Potrà recuperare i 100 miliardi…
Perché l'Arabia Saudita ha provocato l'Iran
L’esecuzione dello sceicco Nimr Badr al-Nimr, figura carismatica dello sciismo più moderato saudita, può essere stata un delitto o un errore. Entrambi hanno sempre ragioni ben precise. Corrispondono cioè a obiettivi politici di chi li decide. Quali ragioni possano aver indotto le autorità saudite a decidere l’esecuzione dello sceicco? LE REAZIONI ALL'ESECUZIONE Non possono essere state tanto ingenue da ignorare…
Facciamo la guerra ad Al-Qaeda o a Isis?
L’espressione “il dilemma del terrorista” è stata usata da uno dei più noti politologi americani attuali, Jacob Shapiro, per indicare un fenomeno ricorrente in tutti i movimenti terroristici: la loro tendenza alla frammentazione e alle rivalità interne. Essa non deriva da motivi ideologici o, nel caso dei terrorismi di matrice religiosa, da contrapposte interpretazioni teologiche dei testi sacri. È invece…
Tutte le conseguenze dello scontro tra Russia e Turchia
Pubblichiamo la seconda parte dell'analisi del generale Carlo Jean; la prima parte si può leggere qui Gli analisti strategici hanno elaborato quattro scenari sull’evoluzione del contrasto russo-turco, cercando di prevederne le conseguenze. Il primo è di un’escalation che sfugga alla mano di entrambi i protagonisti. Vi sarebbero nuovi sconfinamenti aerei, nuovi abbattimenti, l’intervento anche sul territorio turco dei potenti missili…
Da dove nascono le tensioni fra Russia e Turchia
Dopo la fine della guerra fredda e, soprattutto dall’inizio del secolo, con l’avvento al potere del partito islamico moderato AKP, i rapporti fra la Turchia e la Russia sono notevolmente migliorati. L’AKP fu visto dal Cremlino come un esempio da proporre alle minoranze islamiche russe, turbolente soprattutto nel Caucaso del Nord. La politica “pan-turchica” o “pan-turanica”, inaugurata dal presidente Turgut…
Ecco costi e ricavi di Isis
Il Daesh (o Isis) non è solo un’organizzazione terroristica. È anche un proto-stato con un territorio di quasi 250mila chilometri quadrati, una popolazione di circa dieci milioni di abitanti, un governo, un’amministrazione e un esercito. Il sostegno – o, almeno, l’obbedienza - della popolazione sono realizzati non solo con la forza e il fanatismo religioso, ma anche fornendo servizi: acqua,…
Come risolvere il rebus islamista anche in Libia
Seconda parte di un'analisi più articolata. La prima parte si può leggere qui Il Sinai è una regione montuosa. La Striscia di Gaza costituisce un’eccellente base rifugio. I jihadisti possono autosostenersi, dato che la regione è di transito fra l’Africa e il Medio Oriente. Terrorismo e traffici illeciti – inclusi quelli di esseri umani, i sequestri di persone, la droga…
Perché i jihadisti filo Isis terrorizzano l'Egitto
Il disastro dell’A321 russo, precipitato nel Sinai provocando la morte di 224 passeggeri e membri dell’equipaggio, ha attirato l’attenzione sul terrorismo in Egitto. È il Paese arabo più popoloso. È dal 1979 uno dei pilastri della stabilità in Medio Oriente, dopo l’accordo di pace con Israele. L’Egitto attraversa un periodo difficile. All’interno, il regime militare creato dal colpo di Stato…
Vi spiego perché l'Italia deve bombardare Isis in Irak
Pubblichiamo la seconda parte dell'analisi del generale Carlo Jean; la prima parte pubblicata ieri si può leggere qui. Conviene o no all’Italia accogliere la richiesta del governo iracheno e quella più sommessa dei nostri alleati? A parer mio sì, “senza se e senza ma”. L’argomentazione contraria, secondo cui se bombardassimo aumenteremmo la probabilità di attentati dell’ISIS, mi sembra strampalata. E’…