Valutazioni completamente oggettive sui vari conflitti, sulle loro cause e obiettivi sono difficili, poiché sono influenzate dai preconcetti e dalle ideologie di chi le formula. Due grandi tendenze dominano al riguardo: il realismo politico e il pacifismo. Entrambe si manifestano in forme radicali o più moderate. L’analisi del generale Carlo Jean
Carlo Jean
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Piano Mattei, le molte incognite di un continente complesso e sconosciuto. Scrive Jean
Il Piano Mattei dovrebbe affrontare gli enormi problemi alimentari e sanitari dell’Africa, affrontare quelli dell’immigrazione, migliorare la governance, ridurre la corruzione, promuovere la trasformazione dell’Italia in un hub per le materie prime, ma sembra che le previsioni abbiano trascurato che l’intero continente è divenuto terreno di competizione fra le grandi potenze (Cina, Russia, Usa e India/Giappone), nonché di medie potenze (come la Turchia e l’Arabia Saudita). L’opinione del generale Carlo Jean
Mar Rosso, perché è una questione aperta sia per l'Ue sia per l'Italia. Scrive il gen. Jean
L’unica cosa saggia che possiamo per ora fare è di applaudire all’iniziativa Usa-Uk, sperando che le loro opinioni pubbliche interne non impongano ai rispettivi governi di sospendere un’azione in cui i costi sono loro e i vantaggi dell’Ue. L’opinione del generale Carlo Jean
Due anni di aggressione russa all’Ucraina. Il bilancio del generale Jean
La situazione è di stallo ora e verosimilmente si prolungherà per gran parte del 2024, se non per tutto l’anno a venire. Nello scontro militare, la tecnologia moderna avvantaggia la difensiva rispetto all’offensiva. Non esistono le condizioni perché i responsabili politici delle due parti ridimensionino i loro obiettivi. E le opinioni pubbliche ucraina e russa sono a favore della continuazione del conflitto. Il bilancio di quasi due anni di guerra del generale Carlo Jean
Gli Accordi di Abramo sono andati in fumo? Risponde il gen. Jean
Gli Accordi di Abramo si basavano sulla constatazione di un’assoluta superiorità militare israeliana e su di una ridotta capacità dei nemici interni ed esterni di Israele di provocargli danni rilevanti. Ora quella situazione è scomparsa ed è difficile che possa essere ripristinata. L’analisi di Carlo Jean, generale degli alpini in congedo e presidente del Centro studi di geopolitica economica
Dallo stallo delle operazioni a possibili negoziati in Ucraina. La lettura di Jean
L’analisi strategica del conflitto deve spostarsi dalle potenzialità di azioni offensive per giungere ad una sua soluzione militare a quella della continuazione di una lunga guerra d’attrito, in attesa che fattori esterni (ad esempio, un accordo fra Usa e Cina, oppure un netto ridimensionamento del sostegno occidentale all’Ucraina, da cui dipendono le sue capacità di resistenza), oppure fattori interni (crisi del potere di Putin o di Zelensky) inducano a seri negoziati di pace o alla resa di Kiev. La lettura del generale Jean
La risposta israeliana ad Hamas, contraddizioni fra breve e lungo termine. Scrive Jean
Manca una strategia alternativa per una soluzione a lungo termine della questione palestinese. Vi è poi da considerare che se l’ala oltranzista dei repubblicani di Trump può considerare d’interesse marginale per gli Usa il caso ucraino, così non è per Israele, per il quale sono addirittura più allineati con gli estremisti sionisti che non con la massa degli israeliani. L’analisi del generale Carlo Jean
La guerra dei trent’anni nel Caucaso è finita. L'analisi di Jean
L’area ha un’importanza strategica per Mosca. Apre la via ai ricchi bacini del Volga e del Don. Consente alla Russia il controllo del Mar Caspio. Il conflitto in Ucraina ha mutato la rilevanza economica e politica della regione anche per l’Occidente. Non perché esso continui a progettare di ammettere qualche Paese nella Nato e ad esercitare così una potenziale pressione sul Cremlino anche da Sud, ma per l’impatto diretto e indiretto dell’aggressione russa all’Ucraina. L’analisi del generale Carlo Jean
L’India offre al G20 la sua terza via. L'analisi di Jean
L’assenza di Xi richiederà a Modi un grande sforzo per conseguire appieno il suo obiettivo di consolidare l’influenza indiana e la sua “terza via” fra Usa e Cina nel mondo, che non è più bipolare, come nella guerra fredda, ma multipolare e molto più complesso da gestire. L’analisi del generale Carlo Jean
È l’India l'alternativa alla Cina per la leadership del Sud Globale
L’India ha un “ruolo-chiave” in tutte e tre le organizzazioni, Brics, Sco e G20. A differenza delle altre maggiori potenze che ne fanno parte mantiene una posizione di equilibrio fra i due “poli” (gli Usa e la Cina) la cui rivalità caratterizzerà il futuro del mondo nei prossimi decenni. L’analisi di Carlo Jean