Molti hanno espresso dubbi sull'ingaggio italiano diretto in Libia, lato Tripolitania, perché comporta rischi senza benefici. In realtà dei benefici potenziali ci sono e il calcolo rischio-rendimento di tale investimento militare, coperto come intervento medico, dovrebbe includerli. I rischi sono: bare, diventare un bersaglio immobile; escalation, dover aumentare la violenza per autodifesa e rendere l'Italia bersaglio simbolico per tutto lo…
Carlo Pelanda
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Ecco i veri problemi della Cina
Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’articolo di Carlo Pelanda apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi. Da tempo il potere emergente della Cina pone un dilemma al pensiero strategico occidentale: nemico o partner? Le nazioni occidentali hanno preso una posizione di "sia possibile nemico sia partner", interpretata con diverse gradazioni: più vicina alla nemicizzazione, e…
Cosa deve fare l'Italia in Libia contro Isis
L’Occidente adotta una strategia di contenimento indiretto del Califfato, ma questo si sta espandendo configurandosi come focolaio di destabilizzazione globale e motivo per un cambiamento urgente dell’azione occidentale. La scelta di Obama di non ingaggiare più l’America direttamente nel mondo, e l’impossibilità degli alleati di agire senza l’America stessa, ha reso difficile trovare qualcuno che combattesse il Califfato in prima…
Forza Finmeccanica
Il danno di immagine subito da Finmeccanica a seguito dell’arresto di Orsi è gravissimo, fino al punto di mettere a rischio l’azienda che è l’unica grande industria tecnologica a raggio globale rimasta in Italia, pilastro di un indotto vastissimo. Prima di tutto le responsabilità. E’ una solenne fesseria accusare la magistratura di eccesso di zelo. Se la legge vieta di…
E se Obama perdesse?
Al momento la probabilità che Barack Obama perda le elezioni presidenziali nel novembre 2012 è piuttosto elevata, pur essendo una prospettiva ancora rovesciabile. Il risultato elettorale avrà importanza cruciale su due temi di rilievo per gli interessi europei: (a) ripartenza o meno della locomotiva economica americana che è ancora il traino principale della domanda globale; (b) riorganizzazione del G3 mondiale.…
La trasformazione da impero in regno
Valuto qui il decennio post 11/9 in relazione alla ristrutturazione dell’impero americano, oggetto di primario interesse per l’Italia visto che l’alleanza con l’America e l’inclusione nel suo perimetro strategico ne è il massimo fattore di moltiplicazione di potenza nazionale. Nei mesi precedenti l’11 settembre 2001 l’Amministrazione Bush, da poco in carica, stava perseguendo un progetto di rielaborazione dell’impero in base…
Tornano i mercanti
La condizione normale delle relazioni tra nazioni, anche alleate, è il conflitto. Questo può essere più o meno intenso, diretto o indiretto, esplicito o nascosto. Il sistema internazionale corrente sta mostrando, pur non ancora la frammentazione del mercato globale, un aumento del ricorso a conflitti a bassa intensità, indiretti e nascosti per fini mercantilistici da parte di quasi tutti gli…
Contro le divergenze
L’America resta superpotenza, ma è ormai troppo piccola per svolgere da sola il ruolo di pilastro economico e di sicurezza dell’intero pianeta come ha fatto dal 1945 al 2005. La tendenza più probabile è quella di formazione di un sistema fatto di nazioni e blocchi regionali non più ordinati da un centro di potere forte. Come mantenere l’ordine? Due soluzioni,…
L'Europa parli americano ma gli Usa restano il Re
1. La de-evoluzione del potere globale statunitense è un problema grave per l’America, ma gravissimo per l’Unione europea. È utile fare riferimento al rapporto “Tendenze globali 2025” preparato dal National Intelligence Council per istruire l’Amministrazione Obama durante il periodo di transizione dei poteri nell’autunno/inverno 2008. Nel 2025 l’America resterà superpotenza, ma alla pari con la Cina, l’India solo un po’…