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Claudio Mattia Serafin About Claudio Mattia Serafin

Nato nel 1989. Giurista, è docente di Deontologia giuridico-culturale presso l’università Luiss Guido Carli di Roma. Autore di narrativa (recensita da Corriere della Sera, Repubblica, Il Finanziere, Ciak, Chi) e di saggistica - manualistica universitaria (sociologia del diritto; sociologia dei processi culturali e comunicativi). Editorialista, è autore di articoli di sociologia culturale e politologia per Formiche, WLibri, Linea magazine, Luoghi della bellezza magazine, Lasalliani, Il dialogo, Sugarpulp, Thriller Café. Socio e collaboratore del Centro Studi Americani e della Fondazione Italia Decide. È intervenuto come ospite o moderatore in numerosi convegni accademici e tavole rotonde (con patrocinio di Università Ca’ Foscari Venezia, Università Luigi Vanvitelli, Università di Siena, Università degli Studi di Padova, Università IULM, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi dell’Insubria) e in trasmissioni televisive e radiofoniche (TG2, TG5, Radio Radicale, Radio Vaticana, TV2000, Agenzia Vista). È appassionato di realismo fantastico, cinema, letteratura e musica blues.

Una nuova vita per l’educazione civica? Un invito alla riflessione

Di Claudio Mattia Serafin

L’importanza della pedagogia come tramite per influenzare i comportamenti dei giovani, attraverso libri, giornali e film e per inserirsi nel dibattito culturale dei prossimi anni. E questo potrebbe rappresentare un momento propizio per una moderna affermazione dell’individualità in chiave etica. L’analisi di Claudio Mattia Serafin, Luiss Guido Carli

Tecnologie, come tirare le somme tra il vecchio e il nuovo

Com’è cambiata la tecnologia negli ultimi anni? E qual è la percezione soggettiva che si può avere nei confronti del contesto delle tecnologie vigenti? La riflessione di Claudio Mattia Serafin

Il sangue e la sua memoria. I giovani raccontati da Serafin

Di Claudio Mattia Serafin

Lanciarsi con una bicicletta a noleggio giù per la Scalea del Tamburino (quartiere Trastevere di Roma), danneggiandone gli scalini (Il Messaggero, 11 ottobre 2020). Il fine: farsi notare, a scapito della propria reputazione. Il ragazzo che lo fa è conscio che potrebbe “passare dei guai”. E riecheggia quindi la famosa distinzione penalistica tra dolo eventuale (lo faccio, accetto il rischio…

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