E così, sembra che finalmente avremo un governo. Indipendentemente da quello che se ne pensa dell’accordo Lega-M5S, mi pare che alcune considerazioni siano inevitabili. La prima è che, a quest’accordo, non c’erano alternative politiche. Una volta evaporata l’ipotesi di un dialogo con il Pd, il M5S non poteva che guardare al centrodestra; e, all’interno della coalizione, il partito col quale…
Fabio Masini
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Verso un nuovo bilancio Ue
L'approvazione del bilancio, per una collettività, dovrebbe rappresentare la massima espressione delle sue scelte politiche collettive. Ogni anno, in ciascun paese con regole analoghe, il governo di turno deve verificare in Parlamento se vi sia un accordo sufficiente ad approvare le linee strategiche di spesa e di entrate, per dare legittimità democratica ad una scelta delegata al governo. In pratica, deve…
Orban e le sfide all’identità europea
La democrazia è una bella cosa. Quando ciascuno degli elettori possiede informazioni complete (o ragionevolmente tali) e capacità critiche per analizzarle; e quindi per esprimere un voto libero e consapevole (e in questo senso, infatti, tutti gli Stati soffrono oggi di una profonda crisi della democrazia partecipata). In mancanza anche solo di una delle due condizioni, la democrazia degenera. E…
Se il Pd avesse ancora un’anima responsabile
Non sappiamo ancora cosa abbia in mente Di Maio. Ma non abbiamo nessuna intenzione di fare il processo alle intenzioni. Limitiamoci quindi a quello che ha detto al Presidente Mattarella: siamo pronti a scrivere un accordo di governo col Pd e, se non fosse disponibile, con la Lega. Ad oggi, quindi, Di Maio segnala al Pd la disponibilità a sedersi…
Cosa dovremmo negoziare con Macron e Merkel
Macron e Merkel, incontratisi nei giorni scorsi a Parigi, hanno concordato di riprendere il percorso d’integrazione europea, cercando intanto di completare quella economico-monetaria. Come intendono farlo lo sapremo a fine giugno, stando alle indicazioni che hanno fornito. Sarebbe importante, lo abbiamo già detto ma riteniamo utile ribadirlo con forza adesso che si sta profilando una difficile trattativa per la definizione…
L'Europa in costruzione perde pezzi
La Gran Bretagna sta vincendo la sua battaglia. Ha abbandonato la Ue, in gran parte pentendosene, ma è riuscita a convincere molti altri paesi a seguire la sua strada. Non tanto di una uscita immediata dall’Unione, ma di non seguire Macron e, ipoteticamente, il nascente governo tedesco che a ciò si è impegnato con un contratto politico, nell’accelerazione del processo…
Due agende irrinunciabili
Gli italiani si sono pronunciati. Votando contro. Non a favore di qualcuno o qualcosa, ma contro qualcos’altro. Qualcuno contro il presunto populismo e razzismo, senza comprendere le ragioni più autentiche di un sentimento di smarrimento generalizzato. La maggior parte contro il sistema; contro l’autoreferenzialità della politica; contro un Segretario PD che ignora deliberatamente la debacle personale del referendum costituzionale e…
Aspettando il 4 marzo
Siamo ormai troppo vicini alla data delle elezioni per parlarne liberamente senza incorrere nel rischio della censura da par condicio. Quindi non mi esprimerò, per l’ennesima volta, sul significato in chiave europea delle elezioni italiane. Sulla possibilità di giocare quel ruolo d’impulso e mediazione che hanno contraddistinto la storia del nostro rapporto col processo d’integrazione europea. Lo hanno autorevolmente fatto,…
Il documento degli economisti franco-tedeschi… e l’assenza italiana
La governance dell’eurozona sta diventando un punto cruciale delle proposte di riforma dell’Unione Europea. La sua manifesta incapacità di gestire la crisi dei debiti sovrani in maniera equa e sostenibile (che ha costretto la Bce a manovre al limite del suo mandato, in attesa che i governi europei mettessero mano al completamento dell’unione bancaria, fiscale ed economica) ha spinto la…
Par condicio
A guardare il dibattito elettorale italiano in controluce rispetto a quello francese dello scorso anno, o a quello di queste settimane per la formazione del Governo in Germania, c’è da rabbrividire. Da un lato un elettorato, quello italiano, che sempre più esprimerà in maniera massiccia il proprio voto scegliendo “il meno peggio” (chiunque ritenga che sia) o votando invece proprio…