Siamo al decimo anno consecutivo di record negativo sul fronte della demografia. Sono tanti i fattori che concorrono a determinare questo scenario, ma più del contesto economico, contano un cambiamento di paradigma culturale e un modello che non prevede il dover fare figli. L’economista Blangiardo e la senatrice Parente all’evento della Fondazione Magna Carta, che ha realizzato la ricerca “Per una primavera demografica”
Federico Di Bisceglie
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Denatalità e disagio giovanile, appunti per chi guiderà la Sardegna. Parla Mazzette
Chi si troverà a guidare la Sardegna per i prossimi anni dovrà essere dotato, anzitutto, degli strumenti della conoscenza, inoltre, delle competenze su come affrontare efficacemente e concretamente le diverse situazioni. Tra declino demografico, spopolamento e diffusione di sostanze stupefacenti. Conversazione con Antonietta Mazzette, docente dell’Università di Sassari
L'eroismo delle sessantamila donne ucraine. Un altro motivo per la difesa europea
Le voci dall’inferno di chi, ancora, dopo due anni combatte per la libertà della propria nazione. Le testimonianza della deputata e dell’attivista ucraine ieri all’evento organizzato da Gelmini e Quartapelle in Senato
Fentanyl, l'emergenza in Italia (ancora) non c'è. Ma la guardia è alta. Parla Strano Rossi (Unicatt)
La diffusione del Fentanyl in Italia non è ancora un problema come negli Usa, ma l’attenzione è molto alta. Si tratta di un oppioide che agisce sul sistema nervoso ma, differentemente dalla cocaina e dall’eroina, è molto più potente e il rischio di overdose è altissimo. Conversazione con la tossicologa forense di Unicatt, Sabina Strano Rossi
In Sardegna (e in Europa) Salvini rischia tutto. Le elezioni viste da Segatori
Le regionali in Sardegna saranno una cartina al tornasole per vagliare lo stato dei rapporti interni tra le coalizioni. Salvini rischia più di tutti, anche per la sua leadership all’interno della Lega. Peraltro si tratta di una regione complessa, con molti problemi. E anche il centrosinistra non se la passa bene. Gli scenari del politologo Segatori
Chi ha il (vero) potere. Le eminenze grigie raccontate da Castellani
Chi esercita il potere ma non si vede mai e non si misura mai con il consenso. Figure chiave nell’affermazione di un leader democratico o di un autocrate. Personalità che hanno contribuito al successo o alla deflagrazione di un personaggio o di un’idea politica. Le eminenze grigie nella storia, raccontate nell’ultimo volume firmato dal politologo Lorenzo Castellani
In Sardegna il centrodestra vincerà unito. E andiamo in piazza per Navalny. Parla Lupi
In Sardegna il centrodestra è unito (come dappertutto), mentre il centrosinistra ha come unico collante la volontà di mandarci all’opposizione. Alle europee le due leader si devono candidare. L’Autonomia differenziata può essere un’opportunità. E su Navalny nessun tentennamento. Conversazione con il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi
Meloni-Schlein candidature farlocche. Terzo mandato? Un rischio. Parla Pomicino
Se si candidassero e venissero elette in Europa, per continuare a svolgere il loro ruolo, il premier e la segretaria dem dovrebbero dimettersi. Per cui, sarebbero candidature farlocche. La Lega di Salvini arranca perché non si rivolge più all’elettorato centrista (come ha sottolineato Umberto Bossi). E il terzo mandato per i governatori potrebbe essere rischioso, così come il premierato. Conversazione con l’ex ministro democristiano, Cirino Pomicino
La curiosa convergenza Meloni-Schlein che oscura gli alleati scomodi. Parla Giordano (Arcadia)
Ci può essere una strategia per mettere in ombra gli “alleati scomodi”, ma non potrà mai essere esplicita. La premier Meloni e la segretaria dem, Schlein trovano una convergenza (anche) per conquistarsi il palco e riconoscendosi come avversarie dirette e oscurare Conte e Salvini. Perché conviene a entrambe candidarsi alle europee. Conversazione con lo spin doctor di Arcadia, Domenico Giordano
Il ruolo di Meloni alle Europee può essere strategico. Panebianco spiega perché
Il premier italiano potrà avere un ruolo importante e strategico in occasione delle prossime elezioni europee, come stampella di una possibile maggioranza Ursula. Sul Medio Oriente, la posizione dell’Italia come degli altri Paesi Ue è marginale. E il campo largo di Schlein e Conte è distante. Conversazione con il politologo dell’Università di Bologna, Angelo Panebianco