Skip to main content

L'attentato alla Sinagoga è un "secondo tradimento agli ebrei"

Secondo il semiologo Ugo Volli, l’attentato alla sinagoga di 40 anni fa è uno dei grandi misteri italiani, per il quale ancora non è stata svelata la verità e ancora nessuno si è fatto alcun giorno di galera. I fatti dell’82 sono gravissimi per le implicazioni e per gli intrecci evidenti con la politica. Senza contare che la meschinità dell’accaduto è riscontrabile anche dal fatto che vennero colpiti prevalentemente bambini

La dura replica di Mattarella non ci deve stupire. Parola di Gallippi

Il saggista, biografo di Mattarella e già docente a Tor Vergata: “Non è la prima volta che dal Quirinale arrivano repliche ferme a leader europei. Credo che le preoccupazioni sul governo Meloni appartengano a qualche frangia minoritaria in Ue e non si possano interpretare come voci ufficiali degli Stati. Prova ne è la presa di posizione di Macron, dopo l’intervista di Boone”

L'atlantismo Pd resisterà ai colpi del "pacifismo" di Conte? L'analisi di Panarari

Il docente dell’università Mercatorum: “La guerra tra Russia e Ucraina è un tema che catalizza, sotto il vello del pacifismo, molto malessere diffuso. In questo modo si mette in discussione la linea atlantista assunta dal Pd sotto l’egida di Letta”

Frizioni sul Pnrr, ma per Castellani resta l'idillio con Draghi sulla Finanziaria

Il politologo della Luiss: “Meloni si deve muovere in modo tattico sul Next Generation Eu, anche per scardinare i pregiudizi su di lei e sul prossimo governo. Non dovrà ridiscutere e modificare il Pnrr in maniera sostanziale nei contenuti, nei tempi e nelle cifre”. E sull’esecutivo: “La guida sarà senz’altro politica ma non escludo che agli Esteri, al Mef e all’Interno ci saranno alcuni tecnici di vaglia”

Lega, il consiglio guadagna tempo ma non centra i temi. L'analisi di Magatti

“Dopo aver superato la fase federalista e dopo quella populista alla Lega serve una fase nuova”, dice a Formiche.net il sociologo Mauro Magatti. “È chiaro che questo presupporrebbe un altro segretario. Un volto nuovo”. E sui ministri: “Meloni sarà di manica larga col Carroccio, ma le serve una squadra credibile anche all’estero”

Il fascismo non torna, ma in Europa temono che... Gli scenari di Polito

Per l’editorialista del “Corriere”, le prese di posizione di Meloni nei confronti della Nato e a favore dell’atlantismo “la collocano dalla parte della libertà. Ciò non toglie che Germania e Francia possano guardare con apprensione sul fronte del suo radicamento europeo”

Ministeri, occhio a Esteri e Difesa. Il Pd? Non è (solo) colpa di Letta. Parla Bianco

L’ex ministro della Dc: “Va evitato il sovranismo costituzionale: bisogna rassicurare il Paese e i mercati esteri. Ancoraggio all’Unione europea”. Il Popolarismo? “È scomparso. E il Pd non ha saputo raccogliere questa eredità”

Prudenza e Draghi, le carte di Meloni in Ue. Parla Orsina

Il direttore della School of Government della Luiss: “Il leader del Carroccio è più facile che finisca con un ministero non importantissimo, o nessun ministero, e la vicepresidenza del consiglio, che con un ministero chiave”. E Forza Italia? “Se Berlusconi evita di farsi prendere dalla ‘sindrome dello spodestato’, può guadagnare parecchio spazio politico”

Famiglie, chimica e credito d'imposta. La rotta di Pichetto sulla manovra

Il viceministro uscente al Mise: “Proprio per il contesto nel quale il governo si troverà a fare la legge di bilancio, a mio parere, occorre evitare scelte avventate e rassicurare da un lato il Paese e dall’altro i mercati internazionali”

Calenda, difensore di Meloni. Dal padre alla Germania. Prove di dialogo?

Il leader di Azione, sul suo profilo twitter, contro Jebreal che riposta il pezzo sul passato del padre di Meloni: “Non si fa politica così e tanto meno giornalismo. Quello che ha fatto il padre della Meloni non c’entra nulla con lei”. E sulla manovra di Scholz: “Mossa scorretta e antieuropea”

×

Iscriviti alla newsletter