Il sondaggista: “La questione del caro-benzina è transitoria e non intacca il rapporto con l’elettorato. Meloni è blindata da un gruppo dirigente competente”. Sul Pd: “La soluzione è a portata di mano: una doppia leadership con Bonaccini e Schlein”
Federico Di Bisceglie
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Il piano "elettrico" per Kiev, le accise e l'hub energetico. Parla Speranzon
Il senatore di FdI: “Ciò che ci preme è che la popolazione ucraina abbia la possibilità di stare bene nel proprio Paese. Il piano di Putin è quello di creare profughi per destabilizzare le nostre democrazie”. Sulle armi: “Sensibilità diverse, ma la maggioranza è coesa. C’era chi pensava che aderire alle sanzioni alla Russia ci avrebbero danneggiato, ma non è così, e ora l’Italia ha un ruolo centrale sul piano internazionale”
Le accise, l'inflazione e l'opposizione. Le sfide di Meloni viste da Pombeni
Il politologo: “Meloni deve risolvere alcuni problemi che ha all’interno della sua maggioranza. Ci sono ancora parti della coalizione, seppur minoritarie, che lucrano sulla demagogia”. Il progetto di Calenda? “Per ora è solo uno dei tanti appelli”
Perché Bonaccini è il segretario che serve al Pd. Parla Fassino
Il dirigente dem è uno dei promotori del manifesto a sostegno del governatore emiliano-romagnolo candidato alla segreteria: “Bonaccini è figlio di quella cultura riformista che ha prodotto in Emilia le migliori esperienze di buon governo, innovazione e solidarietà”. E sulle alleanze? “Bisognerà vedere se Conte, Renzi e Calenda sono interessati a costruire un’alternativa alla destra o se pensano solo a consolidare il proprio consenso personale”
L'aiuto "elettrico" all'Ucraina e l'alleanza col Giappone. La lettura di Sapelli
L’economista parla anche della questione accise: “Il punto reale è legato alla capacità di raffinazione del greggio, che dobbiamo potenziare sia a livello italiano sia sul piano dell’Unione europea”. Il Giappone è “partner strategico sia per rafforzare il nostro ruolo nell’Indo-Pacifico, sia in chiave anti-russa”. Lodi per l’iniziativa del governo che vuole garantire l’elettricità a tre milioni di ucraini
Meloni, i rapporti con la Santa Sede e un ruolo forte in Ue. Parla Cesa
“La sintonia riscontrata tra la premier Meloni e la presidente von der Leyen ribadisce il ruolo importante e fondamentale del nostro Paese in Europa”. Sull’incontro in Vaticano, il segretario dell’Udc e più volte deputato sottolinea: “Bisogna ripartire da qui, dalle radici giudaico-cristiane dell’Europa, in cui noi ci democratici cristiani e popolari europei ci riconosciamo da sempre”. E sul conservatorismo…
Capitol Hill e Brasile, il fil rouge è il malcontento ma... Parla Orsina
Il direttore della School of Government della Luiss: “Chiunque assalti un’assemblea rappresentativa si mette al di fuori delle regole democratiche, come è ovvio. Dopodiché, il problema è capire quanto estesa e seria sia la minaccia – ad esempio, ripensando agli aspetti non poco grotteschi degli eventi del 6 gennaio 2022. In molti casi la massa della protesta credo sia più diretta contro i presunti fallimenti della democrazia che contro i suoi valori”
Ppe-Ecr, alleati ma non fusi. Il conservatorismo di Meloni visto da Alli
Il presidente di Alternativa Popolare: “Giorgia Meloni ha intelligentemente stabilito un posizionamento filo atlantico e fortemente a sostegno della Nato con largo anticipo rispetto alle elezioni che l’hanno vista trionfante e questo le dà un vantaggio enorme anche rispetto ai suoi alleati”. Sull’incontro con von der Leyen: “Meloni dovrà affrontare grandi sfide di carattere sovra-nazionale. Dunque è positivo che tenga aperto un canale di dialogo con la presidente della Commissione”
Perché la sinistra non può fare la morale sullo spoils system. Parla Pomicino
L’ex democristiano: “Furono i Ds con Prodi e Bassanini che vollero importare dagli Stati Uniti il modello dello spoils system. In questo modo tentarono di modernizzare il vecchio partito comunista, senza però avere un gran successo visti gli esiti che hanno ottenuto”. E sul progetto conservatore: “Positivi i contatti tra la premier e Weber. Ora aprire anche all’Alde”
Meloni alla prova dell’alleanza popolari-conservatori. Parla Campi
Il politologo dell’Università di Perugia: “Lo storico condominio tra socialisti e popolari non funziona più sul piano politico ormai da anni, essendosi nel frattempo ridotto a un accordo spartitorio sulle principali cariche. Meloni è sempre più atlantista e collaborativa con l’Ue. Questo cambio ha aperto la strada a un rapporto con i popolari che potrebbe in effetti preludere a una vera e propria alleanza politica in vista delle elezioni del 2024”