Intervista all’ambasciatore croato in Italia: “La decisione rappresenta un nostro contributo nel contesto della crisi alimentare mondiale. Dal primo gennaio 2023 la Croazia è entrata a far parte dello spazio Schengen e dell’eurozona, realizzando due obiettivi cruciali della politica estera. A tempo debito speriamo anche di diventare il membro dell’Ocse”
Francesco De Palo
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La Francia non può supervisionare Niger e dintorni. Gli scenari di Parsi
“I governi africani? Non sono così propensi a concedere legittimazione a un puro atto di forza. Roma? Deve far capire agli alleati che non chiediamo solo assistenza rispetto al fronte Mediterraneo stretto al Nord Africa, ma siamo capaci di fornire anche solidarietà attiva”. Conversazione con l’esperto analista e docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Vittorio Emanuele Parsi
Concorrenti e latitanti, tutte le spine spagnole per Feijóo e Sánchez
Il popolare si deve guardare ormai le spalle, sia internamente che esternamente, per la futura leadership. Il socialista sa che può rischiare tantissimo imbarcando Carles Puigdemont, anche a livello giudiziario, ma immagina una sorta di Ulivo-Arcobaleno in stile italiano. Ecco perché la partita iberica è ancora apertissima
Nagorno-Karabakh, a un passo dalla crisi umanitaria
Da un lato l’iniziativa di Baku, con il parlamentare Ramin Mammadov, membro del partito Milli Majlis, neo responsabile dei contatti con i residenti armeni. Dall’altro i dubbi di Mosca su Astana. Calovini: “Raggiungere una risoluzione pacifica e duratura del conflitto, garantendo così la stabilità e la sicurezza nella regione”
La Turchia guarda al Golfo, la Grecia all'India. Incastri tra Mediterraneo e Indo Pacifico
Erdogan e Mitsotakis rappresentano i timoni di due Paesi diversi e non complementari ma che, in virtù di traiettorie geopolitiche dettate dalla contingenza, devono impostare rotte e iniziative quanto più allargate
Non solo Niger, è tempo che l'Europa abbia un piano per l'Africa. La versione di Fassino
Conversazione con il vicepresidente della commissione Difesa della Camera: “Se si fa la somma aritmetica degli investimenti dei Paesi dell’Unione europea, più la Gran Bretagna, in Africa sono dieci volte superiori agli investimenti cinesi. Ma manca un progetto organico”. E sul golpe in Niger…
Bibi lancia One Israel, la bretella ferroviaria verso l'Arabia Saudita
Non ci sono solo le persone che potranno essere spostate su quella tratta, bensì le merci, lungo una linea di 400 chilometri che corre dal porto di Eilat ai terminal sul Mediterraneo, in un bacino già gravido di attenzioni, come ad esempio quelle cinesi che si concretizzano da un lato nelle ferrovie tra Cina e Turchia e dall’altro nel porto del Pireo, gestito da Cosco
Dal Niger al Mediterraneo, tutti gli effetti del golpe secondo Menia
“I fatti legati al colpo di Stato confermano, una volta di più, che occorre un approccio sistemico a tutti gli eventi che si verificano nel continente africano, dal momento che hanno connessioni su altre aree, in primis il mare nostrum. Il Piano Mattei è la naturale risposta italiana a quelle latitudini”. Conversazione con il vicepresidente della Commissione esteri e difesa di Palazzo Madama, Roberto Menia
Così la destra atlantista si è fatta strada in Europa
Emblematico il caso di FdI, pilastro occidentale pro-Ucraina ben prima di salire a Palazzo Chigi, celebrato anche dal Time: “Da quando è entrata in carica a ottobre, la leader italiana ha ampiamente superato le aspettative occidentali e ha persino suscitato elogi per le sue forti posizioni atlantiste”. Di contro in molti partiti di sinistra in Italia, Germania, Francia e Spagna non sono mancate sacche di profondo antiamericanismo mascherate da una certa ‘prudenza’ sul sostegno a Kiev.
Vi spiego come nasce il feeling tra Potus e Meloni. La versione di Rotondi
Intervista al parlamentare centrista: “Oggi l’asse portante dell’alleanza occidentale tra Europa e Stati Uniti è l’Italia perché della Francia conosciamo le criticità e perché il governo tedesco vive una condizione di crisi strutturale, in quanto fondato su un’alleanza anomala dove la politica estera non è certamente la bussola unificante. Alla luce di tutto ciò, oggi per gli Usa e in generale per l’Occidente l’Italia è fondamentale”