Roma e Ankara sono investite dall’obbligo geografico e geopolitico di dialogare, alla luce di interessi convergenti in dossier altamente strategici come l’energia, la difesa, l’interscambio e il ruolo nell’intera area che va da Gibilterra al Mar Nero (Libia inclusa)
Francesco De Palo
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Che significa (anche per Roma) la sterzata sui migranti decisa dalla Cdu?
Il tema, decisivo alle elezioni europee, si lega ai numeri: in Europa il Paese con la maggiore quota di richiedenti asilo è la Germania con 329.000 domande, seguita da Spagna (161.732), Francia (160.769) e Italia (135.294). Lecito immaginare un aumento anche nel 2024, con i conflitti in corso in Medio Oriente
Progetti che diventano modelli. Il Piano Mattei per l'Africa secondo Giro
Conversazione con l’ex viceministro degli Esteri: “Bisognerà individuare dei programmi pilota tra trasferimento di know how, formazione e piccole e medie imprese. Potrebbe essere l’occasione per far sbocciare dei progetti di eccellenza che poi possono diventare modello”
Bivio europee. Il futuro del Pd tra Schlein e Gentiloni
Un nuovo segretario, l’ottavo dal 2007 ad oggi, potrebbe essere incoronato anche al di là di un risultato non negativo alle europee di Schlein: è la visione strategica del partito che sta preoccupando elettori e dirigenti, come l’incertezza sull’Ucraina, il piglio ultra ideologico e la mancanza di compattezza sui nomi alle prossime amministrative
Energia e cooperazione, verso il vertice Italia-Africa
L’esigenza di cambiare registro con un partenariato non predatorio si somma alla presidenza italiana del G7. Una occasione straordinaria per tessere una tela i cui benefici saranno anche per l’Ue
Missili anticarro dagli Usa al Kosovo. Cosa succede (ancora) con la Serbia
Nella regione sono fino ad oggi stati disinnescati i possibili ulteriori fronti di crisi, dal momento che le guerre a Kyiv e Gaza monopolizzano l’attenzione geopolitica dell’Occidente. Gli Stati Uniti confermano la richiesta di Pristina di missili anticarro, mentre Belgrado si dice “delusa”
Istanbul, Tokyo, Bruxelles. Calovini spiega il G7 di Meloni
Conversazione con il parlamentare di FdI, membro della delegazione italiana presso l’assemblea parlamentare della Nato: “Gli aiuti a Kyiv? Non dovranno mai mancare e non faremo un passo indietro su valori non negoziabili, come il diritto internazionale”. La Via della seta? “Bene esserne usciti, ora lavoriamo su come aumentare le relazioni commerciali con Pechino”
Francia e Germania in affanno, e se la stabilità europea si chiamasse Italia?
In Ue praticamente solo l’Italia ha una parvenza e una sostanza di stabilità politica, che si riflette positivamente sui mercati e sul gioco di alleanze e partnership. Il 2024 si apre con una serie di sfide altamente complesse e dalla difficile gestione ma che, al contempo, rappresentano una opportunità oggettiva per Giorgia Meloni: la presidenza italiana del G7 può essere laboratorio dove sperimentare modelli di azione e intuizioni strategiche, come il Piano Mattei
Michel lascia il consiglio e certifica la fine della maggioranza. La sferzata di Bonfrisco
Per il futuro, spiega l’eurodeputata leghista, “la speranza è una maggioranza di centrodestra, che possa esercitare una guida dell’Unione europea in sintonia con le aspettative dei cittadini europei”. Le dimissioni del presidente del Consiglio Ue sono la dimostrazione della fine dell’alleanza tra popolari e socialisti
Riformare i trattati: ora o mai più. Le prossime Europee secondo De Meo (FI)
Conversazione con l’eurodeputato forzista: “Il bis di von der Leyen? Prematuro parlarne, occorre rafforzare l’infrastruttura e riformare i trattati. Elezione diretta del presidente della Commissione? Ci sono altre priorità. I tre leader candidati alle Europee? Si rischia che l’appuntamento europeo si trasformi, come è avvenuto in passato, in un dibattito nazionale”