Al meeting “In Defense of Common Values. Why is the War in Ukraine a Historic Moment for Europe” ha preso parte il deputato pordenonese di Fratelli d’Italia, Emanuele Loperfido, in qualità di presidente della Sezione parlamentare bilaterale di amicizia Italia-Polonia. E c’è stato anche un dibattito organizzato da Confindustria Polonia sulle relazioni commerciali italo-polacche
Francesco De Palo
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Il progressismo camuffato e il nuovo perimetro del conservatorismo. Parla Quagliariello
Conversazione con l’ex ministro e presidente della Fondazione Magna Carta: “In Europa, da un certo tempo in poi, la sovranità è uscita dall’ambito degli Stati-nazione ma non ci sono state istituzioni in grado di recepirla. Sicché si è come vaporizzata. Vannacci? Quel libro certo non è stato scritto per aiutare chi vorrebbe rappresentare oggi i conservatori al governo”
Grecia-Turchia, il dialogo fra le due sponde dell'Egeo
La concomitanza di crisi diversificate, come la guerra, il grano, il gas, l’invasività cinese nel Mediterraneo e le nuove strategie indo-pacifiche, richiede un humus di stabilità nella macro area a cavallo tra il quadrante euromediterraneo e quello mediorientale. Una ulteriore contrapposizione tra le due sponde dell’Egeo non aiuterebbe. E Grimaldi privatizza il porto di Igoumenitsa
La trappola del progressismo e il bivio del Ppe. Parla Adornato
Il conservatorismo italiano ha davanti a sé un’occasione storica. Meloni rappresenta il ritorno della politica dopo decenni di ubriacatura populista e nuovista. Dovrà adesso costruire intorno a sé una classe dirigente che abbia uno spessore più evidente. Conversazione con il giornalista e saggista, già deputato, Ferdinando Adornato
Kazakistan-Italia, la missione di Tajani e la strategia asiatica del governo
Il Paese è il principale attore dell’Asia centrale ed è tornato strategico per via di vari elementi, in primis geopolitici ed economici, come il dossier energetico. Per questa ragione l’Italia punta a mantenere un ruolo attivo nella regione, come dimostra il florido interscambio, sotto l’ombrello dell’European Union-Kazakhstan Enhanced Partnership and Cooperation Agreement
EastMed e India, cosa ha deciso il trilaterale Israele-Grecia-Cipro
Netanyahu, Mitsotakis e Christodulides tracciano le prossime prospettive: la decisione definitiva sul gasdotto, la costruzione di un terminale di liquefazione del gas naturale a Cipro e l’apertura formale alla presenza di Nuova Delhi in occasione del prossimo appuntamento fra i tre
Gasdotti e geopolitica, ecco cosa si muove attorno al TurkStream
Belgrado spera che il gasdotto russo non venga attaccato perché sarebbe un disastro per la Serbia, ha denunciato il presidente Aleksandar Vucic, commentando l’affermazione del primo ministro ungherese Viktor Orban secondo cui un attacco al gasdotto sarebbe considerato un atto di terrorismo. Le mire di Putin e il ruolo di Erdogan (oggi in vertice)
Così i conservatori di Ecr riformeranno l'Ue. La visione di Procaccini (FdI)
Intervista al co-presidente del gruppo Ecr al Parlamento Europeo: “L’Ue di domani? Un modello confederale, non uno Stato unico. Numero uno della Commissione eletto da cittadini? Ogni volta che il corpo elettorale è coinvolto nelle scelte è sempre positivo. Il Patto di stabilità? Prevedo che anche la Germania, per la prima volta, sarà meno falco e più colomba”
Elezioni Ue 2024 e il ritorno dei conservatori (con Meloni). Parla Mauro
Intervista all’ex ministro della Difesa: “La prossima legislatura sarà l’occasione buona per le riforme, perché rientra nel gioco democratico una forza politica che era praticamente estinta con l’uscita degli inglesi, ovvero il movimento dei conservatori. Perdere l’Africa per l’Europa significa perdere il futuro. Se in Europa ci deve essere più sussidiarietà e più solidarietà lo deciderà la visione politica, non le regole”
Spagna, ecco chi rischia di più tra Puigdemont, Sanchez e Feijoo
Il popolare sconta il no del socialista all’investitura. Manca dunque la maggioranza assoluta al primo voto, previsto il 27 settembre. Psoe vira verso gli indipendentisti, mentre il Pp pensa alle seconde urne con Ayuso al timone. L’amnistia proposta dagli indipendentisti catalani è merce di scambio per elevare Sanchez al governo