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Francesco Rotondi About Francesco Rotondi

Avvocato dell’anno diritto del lavoro nel 2018, 2017, 2015 e nel 2012, avvocato dell’anno nelle relazioni sindacali e industriali in Italia nel 2016 e 2013. E’ socio fondatore di LABLAW, lo studio legale italiano specializzato esclusivamente in diritto del lavoro e diritto sindacale. Fondato nel gennaio 2006 a Milano con l’avvocato Luca Failla, ha sedi a Milano, Padova, Pescara, Genova e di prossima apertura a Napoli e Bari. Si avvale della competenza di oltre 50 professionisti, che forniscono consulenza ai clienti in ambito nazionale ed internazionale nel settore lavoristico e delle relazioni industriali day by day, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Francesco Rotondi ha inoltre approfondito una competenza specifica nella gestione delle problematiche di diritto del lavoro legate alle operazioni straordinarie delle imprese, quali fusioni, acquisizioni, dismissioni. Artefice dell’implementazione del lavoro interinale in Italia, ha da subito assistito le più importanti multinazionali del settore e rivestito cariche istituzionali.

Che cos’è il Jobs App

Possiamo dare tante definizioni, questo è il prezzo che dobbiamo pagare per comunicare attraverso i social, strumento certamente interessante, veloce ma non adatto agli approfondimenti. L’ho fatto anch’io, ma credevo di aver dato comunque le indicazioni per comprenderne i contenuti. Perlomeno per comprendere le differenze tra cottimo – forma di retribuzione - ed contratto. Non adatto alle persone propositive ed…

La Germania e le 28 ore settimanali. Forse la vera forza della “sciopero” si realizza quando tutto va bene!

Germania, febbraio 2018. La cronaca narra di un’economia decisamente florida da qualche anno, il PIL cresciuto del 2,2% nel 2017, la disoccupazione al di sotto del 4%, aziende che staccano dividenti milionari. Un settore in particolare sembra essere trainante più di altri, ovvero quello siderurgico, metalmeccanico ed elettrico. Tutto bene, diremmo nel nostro Paese! Ma non è così in Germania.…

Nuove elezioni vecchi vizi: sul lavoro siamo ancora agli Anni Settanta

Siamo sotto elezioni e come quando inizia l’estate tornano fiumi di parole, articoli che si possono ritrovare sulle testate giornalistiche già a partire dagli anni Settanta. Qualche esempio? Eccoli: “quei 2 milioni di stipendi sotto il minimo”; “una Repubblica fondata sul caporalato”; “la condanna ad un lavoro precario” e così via. Vi assicuro che il contenuto degli articoli non vale…

Il lavoro nell’economia on demand: il contratto ibrido

Una breve riflessione. Proviamo ad immaginare uno sviluppo pratico del lavoro “on demand” nell’attuale realtà imprenditoriale, ovviamente per quelle attività che sono idonee ad attrezzarsi con piattaforme utili allo svolgimento della propria attività. Immaginiamo un dipendente di una Società della grande distribuzione che, assunto con un contratto subordinato, svolge determinate attività; immaginiamo che questa Società – tra l’altro – offre…

Dove il lavoro non riparte? Risposta a Marco Patucchi di La Repubblica

Ho letto recentemente un interessante articolo su “La Repubblica” del 4 settembre scorso a firma di Marco Patucchi dal titolo “Dove il lavoro non riparte”. Non so se volontariamente o meno il giornalista, a partire dal titolo, ci offre la fotografia di come erroneamente vengono letti i fenomeni economici e le conseguenze sull’occupazione; di come il sindacato sia incapace di…

Un nuovo contratto di lavoro per la App Economy

Affermando genericamente che esiste la “app economy” ci riferiamo a quel mondo in via di cambiamento che attraverso l’utilizzo appunto delle “app” sviluppate specificamente per determinate attività riescono ad ottenere semplificazioni dei processi organizzativi, digitalizzazione di alcune attività prima destinate ai collaboratori, eliminazione di intermediari. Insomma, una rivoluzione organizzativa e produttiva destinata ad avere un forte impatto sociale e culturale. Per…

I minimi salariali nazionali sono fonte di ingiustizia: è tempo di legare il costo della vita al territorio

Occorre cercare di superare l’ostacolo populista e quello della finta-mala informazione se si vuole cercare di fare qualcosa per sbloccare la situazione nella quale ci troviamo. Essa non è figlia solamente di fattori esogeni, della crisi, della globalizzazione, essa è anche il risultato di problemi mai risolti, di occasioni non colte, di un generale cultura pigra e lassista. In questo…

Il diritto alla disconnessione in Italia c’è già!

Il diritto alla disconnessione in Francia è legge! E in Italia, si domandano i più? Intanto una domanda mi sorge spontanea, come direbbe il buon Gigi Marzullo, rispetto ad una specificità della norma francese, ossia la sua applicabilità solo nelle aziende sopra i 50 dipendenti. Forse se sono 49 non vi è il rischio o la necessità di tutela? Il punto,…

Jobs Act e licenziamenti: la verità non ha partito

L'Osservatorio sul Precariato ha recentemente pubblicato i dati sui rapporti di lavoro afferenti al periodo gennaio - settembre 2016. Sarebbe opportuno leggere - nemmeno con particolare attenzione - il contenuto del report pubblicato. Invece no. O forse sì, ma in questo caso saremmo di fronte ad una situazione davvero grave: la distorsione della realtà, la falsa rappresentazione di essa che…

Diritto alla disconnessione: perché vietare ciò che è già vietato?

Il tema è abbastanza chiaro. Con provvedimenti normativi, con accordi sindacali, con prese di posizioni unilaterali più o meno sparse in tutta Europa, si sta dichiarando guerra alla “connessione perenne”, ovvero alla prassi generalizzata tra i lavoratori (in realtà solo alcuni con attività professionali che a ciò si prestano), di essere raggiungibili e, quindi, attivi attraverso telefoni, smartphone, tablet e…

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