Si può stare con le élite o si può stare con il popolo. L’unico esercizio impossibile è avere il piede in due staffe. Essere portatori di quella concezione strabica della politica, secondo la quale si può dire o essere tutto e il contrario di tutto. Quel tempo è finito. Si è esaurito sulla risacca di un internazionalismo che le élite hanno praticato nel loro prevalente se non esclusivo interesse. Alimentando, alla fine, un risentimento sovranista. La riflessione di Polillo
Gianfranco Polillo
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Ecco il falso bersaglio della polemica sull’autonomia differenziata. L'analisi di Polillo
Non bisogna cadere nella trappola, la legge appena approvata ha una sua coerenza interna, salvo alcuni angoli bui evidenziati negli ordini del giorno accolti dal governo. Su cui occorrerà vigilare. Mentre le critiche di merito, che pure sono state avanzate, almeno a parere di chi scrive, non hanno un grande fondamento
Riforme costituzionali, l’inconciliabilità degli opposti nella visione di Veltroni spiegata da Polillo
Rafforzare governo e Parlamento, non è possibile. Ne consegue che occorre individuare un arbitro diverso per dirimere gli inevitabili contrasti, che sono il sale della democrazia. E allora non resta che ridare lo scettro al popolo, convocandolo, quando è necessario, in libere elezioni per il responso definitivo. Troppo semplice, per non dire semplicistico? Un’anomalia, rispetto all’esperienza storica delle democrazie europee? Il commento di Gianfanco Polillo
La non solitudine dei numeri elettorali. L'analisi di Polillo
L’Italia ha dato prova di stabilità politica, specie se paragonata a quanto accade in Francia o nella stessa Germania. Il sistema politico si è sviluppato in un format maggioritario: con due partiti pivot dei relativi schieramenti. Il che è un bene, ma a condizione che il confronto, anche duro, cessi di essere sul passato, ma abbia il respiro che meritano le inquietudini del futuro. L’analisi di Gianfranco Polillo
Tutte le prove che Giorgia deve ancora sostenere. Scrive Polillo
Nel percorso seguito da Giorgia Meloni, un elemento balza agli occhi. La sua capacità di adeguarsi rapidamente alle condizioni date. Una sorta di presunto camaleontismo, come l’hanno accusata più volte i suoi oppositori. Senza capire invece che il pragmatismo è l’arma migliore da utilizzare. Ma ci sono alcune incognite e riguardano proprio la tenuta prospettica di Fratelli d’Italia. Ecco quali nel commento di Gianfranco Polillo
Cosa insegna la morte del presidente Raisi. La ricostruzione di Polillo
Se l’Iran non è nemmeno di grado di proteggere i suoi più alti dirigenti, per esempio dai normali infortuni legati alla semplice logistica, come può pensare di svolgere un ruolo di grande potenza regionale, in grado di condizionare gli assetti dell’intero Medio Oriente? Il dubbio di Polillo
Cosa penso del rilancio della candidatura di Mario Draghi. Scrive Polillo
Gianfranco Polillo spiega le motivazioni più profonde che spingono Emmanuel Macron a spezzare una lancia nei confronti di un “tecnico” come Mario Draghi. Chi sarà in grado di opporsi?
Elezioni europee, vi racconto la doppia sfida di Roma. L'opinione di Polillo
Nella Capitale d’Italia è tempo di bilanci in vista delle prossime scadenze elettorali, che bussano alle porte. Al 2026 mancano ancora due anni. Ma il sindaco Roberto Gualtieri ha già preannunciato la sua ricandidatura. Gianfranco Polillo spiega la doppia valenza che le Europee di giugno avranno sulla città di Roma
Green Deal, non sarà la retorica dell’Ue a salvare il pianeta. Scrive Polillo
In nome della lotta contro il riscaldamento globale, l’Europa indossa il saio del pentimento, ridimensionando se non distruggendo il proprio patrimonio industriale. Aprendo così la porta, o meglio il portone, alle maggiori esportazioni cinesi, la cui produzione ha sull’ambiente un impatto ancor più devastante. Il commento di Gianfranco Polillo
Le tre leve su cui agire per creare l'Europa di domani. Polillo legge Draghi
Puntare sulle economie di scala superando la frammentazione del mercato, fornire e finanziare beni pubblici europei e garantire il rifornimento di risorse indispensabili sono le tre condizioni indispensabili per una Unione europea che guardi al mondo di domani, e non si fermi a quello di ieri. L’analisi di Gianfranco Polillo