Logica specifica dell’oggetto specifico: come si sarebbe detto nel bel tempo andato. Chiunque, per convinzione preconcetta o altro, stressi un solo fattore rischio, con ogni probabilità finisce fuori strada. Prendiamo ad esempio il problema del debito. Quello in mano agli stranieri è pari a circa il 53 per cento del Pil. Ma quello pubblico - croce e delizia di tanti…
Gianfranco Polillo
Leggi tutti gli articoli di Gianfranco Polillo
Verso la manovra. Dagli euroscetticismi alla modifica del Fiscal Compact
Che le cose, in Italia, si stiano incasinando, é abbastanza evidente. Si fanno riunioni impegnative presso la presidenza del Consiglio. Ne scaturisce una bozza di programma, che il ministro dell’economia illustra al giornale italiano - Il sole 24 ore - più qualificato, per tutti coloro che si occupano, a vario titolo di economia e di finanza, e subito dopo partono…
Sulla politica economica il governo gialloverde non deve rischiare
L’editoriale di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, su il Il Corriere della sera, contiene mille coste giuste, che è difficile non sottoscrivere. I costi, che graveranno sul bilancio dello Stato, a causa di scelte poco riflettute - dall’Ilva ad Alitalia, dalla Tav Torino - Lione alla Tap - sono destinati a lievitare. Se poi a queste scelte scellerate, si sommano…
La grande illusione del decreto dignità
Il decreto dignità approda al Senato. Con ogni probabilità sarà approvato senza colpo ferire. Il caldo di metà agosto non consente battaglie furibonde. Del resto inutili. Quel decreto è figlio di un approccio ideologico che ha offuscato ogni elemento di ragionevolezza. Come se la lotta al precariato potesse divenire appannaggio di una sola forza politica. E non il risultato di…
Le divergenze parallele del governo gialloverde
Le divergenze parallele di Salvini e Di Maio. Un ossimoro rovesciato rispetto ad una delle intelaiature politologiche della Prima Repubblica. Era stato Aldo Moro a parlare di “convergenze parallele” un ircocervo che non esisteva in natura. Traduceva, nel linguaggio democristiano, la più vecchia posizione di Palmiro Togliatti. Quella che affidava al grande incontro tra le masse popolari - cattoliche e…
Conte, Tria, l’Europa ed il governo del cambiamento (e della continuità)
Giuseppe Conte ha fatto bene a dire che il ruolo di Giovanni Tria è fuori discussione. “Non esiste che lasci”, come ha ribadito nella sua intervista al Corriere della sera. Precisazione necessaria dopo le polemiche emerse nei giorni passati in vista della madre di tutte le battaglie. Quella legge di bilancio che dovrà prendere forma, nel prossimo autunno. In questo…
Caro Conte, perché (e come) evitare uno scontro fra i due vicepremier e Tria
L’Italia si sta preparando alla campagna d’autunno nel peggiore dei modi. Alcuni ritengono che il principale ostacolo alla realizzazione del programma di governo del cambiamento sia Giovanni Tria. La sua prudenza, ritenuta a torto mancanza di coraggio. Ma quando si è seduti su una montagna di debiti, le esortazioni non bastano. Il confine tra l’ardimento e l’avventurismo, in questo caso,…
Un gioco cooperativo per evitare il protezionismo degli Stati Uniti
La recente intervista di Donald Trump a Class Cnbc offre un’immagine del Presidente diversa dal suo stereotipo istrionico. È un interlocutore che parla soprattutto con la forza dei numeri e su questi fonda buona parte della sua strategia. Naturalmente si potrà eccepire che quest’approccio appartiene più al mondo del business che non a quello della politica, ma l’obiezione non è convincente.…
Woodoo economics? No, Paolo Savona ha ragione. Vi spiego perché
L’attacco dei benpensanti contro Paolo Savona sta assumendo le caratteristiche di una guerra totale. Al punto da renderlo un personaggio simpatico, nonostante il suo carattere, tutt’altro che mite. L’offensiva prende lo spunto dalle sue tesi sul ruolo della Bce e su suoi ventilati proposti di riforma. Che per la verità non convincono, considerati i diversi assetti istituzionali in cui la…
Il decreto dignità, Di Maio e gli arcani che regolano la contabilità di Stato
Difficilmente “l’ira funesta” di Luigi Di Maio potrà avere le conseguenze sperate. Il motivo è semplice: le sue accuse contro lobbies misteriose, che vorrebbero affossare il Movimento 5 stelle, sono senza fondamento. Non esiste alcun complotto contro la sua persona e nessuna manipolazione postuma del testo del “decreto dignità”. Prima di lanciarsi contro i mulini a vento, avrebbe fatto bene…