Se si riflette bene l’espressione “governo del cambiamento” che i 5 stelle continuano ad evocare è, soprattutto, inquietante. Che cosa significa infatti una simile espressione se non qualificata da un punto di vista programmatico? Si può infatti cambiare in meglio: cosa auspicabile. Ma si può anche peggiorare. Il discrimine è evidente. Dipende dalla direzione che si vuole intraprendere a degli…
Gianfranco Polillo
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Perché Popper è meglio di Rousseau per spiegare il successo di 5 stelle e Lega
A Karl Popper è toccato un insolito destino. Esponente di primo piano della cultura europea, in Italia il suo successo è stato relativo. Le sue opere sono state apprezzate da una ristretta cerchia intellettuale, ma non si può dire che abbiano avuto la diffusione che meritavano. Due i peccati originali: il culto della libertà e la critica feroce nei confronti…
La forza e le incognite di una grande coalizione fra M5S e centrodestra
Hai voglia a dire che la scelta dei due presidenti di Camera e Senato non avrà conseguenze sulla formazione del futuro governo. Che “le intese intercorse in questa fase non sono prodromiche alla formazione di un governo”: come si legge nel comunicato diffuso a seguito dell’incontro dei leader del centrodestra. Un auspicio, più che una previsione, se si guarda a…
Veltroni e il compito della sinistra dopo i 5 Stelle
Dire che Walter Veltroni, nella sua intervista al Corriere della Sera, sia stato quello di sempre, forse è riduttivo, ma rende l’idea. Grandi idealità, una ricerca delle ragioni più profonde delle radici della sinistra non solo in Italia, ma nella storia dell’intera umanità. Il riferimento a Spartaco in una dimensione millenaristica. E quindi il leitmotiv di un’intera vita: quel dobbiamo…
Tutte le maggioranze e i governi possibili. Il puzzle elettorale di Polillo
Se si esamina la distribuzione dei seggi alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica, risulta ben evidente, ai fini della formazione di un’ipotetica maggioranza, la collocazione strategica di due forze politiche: il Pd da un lato, la Lega di Matteo Salvini dall’altro. Entrambe costituiscono una sorta di ago della bilancia, in grado di determinare la formazione di qualsiasi…
L'Italia del dopo voto tenga stretto il filo rosso dell'identità nazionale
Sono due Italie quelle uscite dalle ultime elezioni. Due Italie distinte, addirittura contrapposte. Riflessi di due blocchi sociali che si guardano in cagnesco. Nel centro nord, che si è dipinto di azzurro, secondo le cartine più volte comparse in tv, è prevalsa la protesta contro uno Stato centrale arruffone e disordinato. Che scarica sui ceti produttivi il costo delle sue…
Il diagramma piatto e la ricetta per la crescita. Ecco l’Italia letta dall’Istat
Gli ultimi dati Istat mostrano un’immagine ben diversa dalle narrazioni che hanno accompagnato questa campagna elettorale. La fotografia del Paese è di quelle in HD. Consente di cogliere ogni sfumatura e, al tempo stesso, di avere a disposizione un arco temporale di riferimento, che coincide con la legislatura appena trascorsa. Che cosa è successo, allora, in questi ultimi 5 anni?…
Europa, flat tax e disuguaglianze. Come districarsi nel labirinto delle promesse elettorali
Game is over. I giochi sono finiti. O meglio stanno finendo. Tra una settimana sapremo se lo sforzo profuso dai vari contendenti avrà dato i frutti sperati. Lo scettro, tornato al popolo, determinerà, con libere elezioni, il futuro possibile del Paese. I dati del problema sono sotto gli occhi di tutti noi. Ma nell’affastellarsi delle proposte elettorali non è facile…
Perché concordo con D'Alema sulla nuova geografia politica del Paese
Sostiene Massimo D'Alema che, nel Mezzogiorno d’Italia, il PD è inesistente e tutta la lotta politica si svolge tra il centrodestra ed i 5 Stelle. Il caso delle elezioni siciliane non sembra essere stato, quindi, un’eccezione; ma solo la punta di un fenomeno più generale. Non sappiamo se, alla fine, i risultati effettivi confermeranno questa previsione. Staremo a vedere. Certo…
Perché la Raggi ha sbagliato a far saltare il tavolo di Roma con Calenda
Alla fine quindi Carlo Calenda è stato costretto a gettare la spugna. Virginia Raggi, la sindaca di Roma, non ha inteso ragioni. Quel maledetto tavolo, voluto dal ministro dello Sviluppo economico, per affrontare i problemi di Roma capitale, doveva fallire. E così è stato. Per la verità era cominciata male. Con la Raggi che resisteva e si faceva negare al…