Fitch ha apprezzato la prudenza dell’Italia e lo stesso aveva fatto un paio di settimane fa Standard & Poor’s. E a seguire l’agenzia tedesca Scope Rating che aveva eccepito, in modo diverso, sulla natura del debito pubblico italiano. Dunque, più che preoccuparsi di un improbabile default era all’ammontare della spesa per interessi che bisognava guardare. Il commento di Gianfranco Polillo
Gianfranco Polillo
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Ue, come cambiare per essere competitivi. La ricetta di Polillo
Individuare la strategia migliore per restringere il gap competitivo dell’Europa nei confronti dei principali player del mondo, Stati Uniti da un lato, Cina dall’altro, non sarà un passeggiata. E non perché l’ex Bce non abbia sull’argomento idee chiare. Ma perché ciò che sarebbe necessario fare si scontra contro bardature burocratiche ossificate e con il peso di interessi consolidati, che non sarà facile superare
Croci e delizie del debito pubblico italiano. L'analisi di Polillo
Non fare altro debito, ma garantire una sua rotta discendente è necessario per contenere quelle rendite che sono legate al pagamento degli interessi. Il problema ancora irrisolto riguarda la strategia più efficace per ottenere un simile risultato. La “variabile indipendente”, come si diceva negli anni ‘70, non è il salario, ma il ritmo di crescita complessivo del sistema economico. Al quale ciascuno di noi dovrebbe tentare di contribuire. L’analisi di Gianfranco Polillo
Il monito di Standard & Poor’s e i compiti della politica nazionale. L'analisi di Polillo
Le paure di chi temeva un report più duro, le speranze di chi lo auspicava. Muoia il governo con tutti gli italiani. L’agenzia di rating ha confermato il giudizio passato, che rimane fermo a BBB, e mantiene anche stabili le valutazioni sulle prospettive future dell’Italia. Le previsione di crescita rallentano, ma questo non cambia il “voto” sulla sua capacità di gestire il proprio debito nei confronti del mercato. L’analisi di Gianfranco Polillo
Contro Israele, dalla guerra di liberazione allo scontro di civiltà
Non convincono le prese di posizioni “pacifiste” che mirano soltanto a fare il gioco di Hamas. Ma con la stessa franchezza bisogna dire che Israele non deve eccedere. Il commento di Gianfranco Polillo
Le previsioni della Nadef nelle incertezze della geopolitica. L'analisi di Polillo
Che un cambiamento negli obiettivi di politica economica del governo, nel tempo, vi sia stato è indubbio. È un male? Non ne saremmo tanto sicuri. Se il mondo fosse quello di ieri forse. Ma lo è? Il commento di Gianfranco Polillo
Per Mario Draghi in Europa non sarà semplice routine. Scrive Polillo
L’ex Bce dovrà redigere un rapporto e definire le linee di indirizzo per rafforzare la competitività dell’industria europea, in una fase tutt’altro che semplice per l’economia mondiale. Ciliegina sulla torta, le parole che hanno accompagnato l’investitura a favore di “una delle più grandi menti economiche europee”. Nella sede aulica del Parlamento europeo, nel corso del più istituzionale discorso del presidente sui destini dell’Unione…
L'austerity di Monti e il mondo che è cambiato. Il commento di Polillo
Oggi, in una fase così complessa della vita internazionale, dove la volontà di potenza mira a sconvolgere i precedenti equilibri geopolitici, è difficile pensare di poter separare i problemi finanziari dai temi di carattere più generale. Per questo le scarse risorse disponibili devono essere utilizzate con cura, ma senza perdere di vista l’orizzonte più complessivo. Che deve rappresentare l’unica vera frontiera dell’agire collettivo. Il commento di Gianfranco Polillo
Cosa penso del monito di Mario Draghi ai nuovi “sonnambuli” europei. Scrive Polillo
Il vecchio Patto di stabilità, con le sue regole e i suoi automatismi, è morto e sepolto. E non sarà possibile riportarlo in vita se non al prezzo di rischi esiziali per l’intera Europa. Gianfranco Polillo commenta l’intervento pubblicato dall’Economist a firma di Mario Draghi
Cosa dicono le stime (al ribasso) sul Pil. Polillo mette in guardia la politica
Gli elementi di comparato mostrano un “mal comune” che non può essere considerato un “mezzo gaudio” ma va meditato per comprenderne le cause. L’analisi di Gianfranco Polillo