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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

Piano coi tassi. Bankitalia tira (ancora) le orecchie alla Bce

Il governatore Ignazio Visco tiene una lectio magistralis organizzata dalla Fondazione Ugo La Malfa e ribadisce un concetto che a Francoforte non sembrano ancora aver compreso. Alzare i tassi va bene, ma se si spinge troppo sull’acceleratore allora si fanno più danni che altro. La sponda con Fabio Panetta

La Cina fa mea culpa su Covid e mattone. Il racconto dell'Economist

Dopo tre anni trascorsi a combattere il virus chiudendo milioni di cittadini in casa e negando il credito ai colossi del mattone nell’illusione di fermare la crisi del debito, adesso Pechino cambia registro. Lockdown più morbidi e più prestiti al mercato immobiliare, affinché i progetti rimasti al palo causa insolvenze ripartano

 

L'Italia riparta da lavoro e competenze. L'appello della Cida a Meloni

All’Auditorium Parco della Musica di Roma l’assemblea della Confederazione dei dirigenti italiani. Non c’è crescita senza qualità dei manager, pubblici o privati che siano. Basta coi giovani che fuggono dall’Italia, ora motori avanti tutta su Pnrr ed energia. Il sottosegretario Freni rassicura, la legge Fornero non tornerà nel 2023

Tlc, prove generali di riassetto. Aspettando la rete unica

L’esecutivo di Giorgia Meloni prova a stringere sulla creazione di un’infrastruttura unica di rete, che potrebbe anche passare per un’Opa su Tim. Di sicuro, hanno avvertito gli operatori riuniti in Asstel, in attesa di un consolidamento il comparto soffre e per questo bisogna spingere su banda larga e 5G

Più debito per tutti. Così la Cina intossica le economie più deboli

Banca mondiale e Fondo monetario lanciano l’allarme: con la pandemia l’esposizione dei Paesi in via di sviluppo è aumentata ancora, soprattutto verso la Cina. Ma Pechino oltre a indebitare, potrebbe aiutare chi non riesce far fronte ai rimborsi. E invece…

Yellen, Georgieva e Le Maire. Chi vedrà (e di cosa parlerà) Giorgetti a Bali

Il ministro dell’Economia è volato a Bali insieme al premier Meloni per il suo primo vertice con i grandi della Terra. Quattro bilaterali ma un unico filo conduttore, la crescita. Mai così minacciata da guerra e inflazione. Intanto a Via XX Settembre si apre il cantiere pensioni

Le banche americane "invitate" a mantenere rapporti con i giganti russi

Alcuni grandi istituti statunitensi avrebbero ricevuto un invito dal Tesoro americano a continuare gli affari con i colossi del Cremlino, a cominciare dai produttori di fertilizzanti per il grano: una chiusura totale avrebbe ricadute pesantissime sulle forniture alimentari globali. Ma questo sta creando tensioni con il Congresso, che chiede conto ai banchieri

Vi racconto l'errore dello Stato su Mps. La versione di Sapelli

L’economista e storico a Formiche.net: il Mef ha deciso ancora una volta di scommettere su Siena, usando i soldi dei contribuenti. L’unica soluzione sensata era riportare il Monte dei Paschi alla sua natura cooperativa e di territorio. Ora ci saranno delle conseguenze, anche e non solo sociali

Niente business senza regole. Il gioco legale ha bisogno di una svolta

Due anni di pandemia hanno profondamente rivoluzionato un mercato che garantisce ogni anno miliardi di entrate allo Stato. Ora la sfida è battere l’inflazione e trovare la sintesi tra gioco fisico e virtuale. Spunti e riflessioni dal convegno organizzato da Formiche con Marcello Minenna, Riccardo Grassi, Andrea De Bertoldi, Giorgio Pastorino e Alberto Giorgetti

Tra Borsa, imprese e banche per Pechino è l'ora della sfiducia

Il pessimismo degli investitori e dei mercati verso gli istituti del Dragone ha raggiunto gli stessi livelli di diffidenza respirati negli Usa all’indomani della grande crisi del 2008 post Lehman. E in Borsa non va meglio

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