Skip to main content

Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

No alla sirena della patrimoniale. Ma... Parla De Luca (Confcommercio)

L’economista di Confcommercio: follia tassare i patrimoni in questo momento, sarebbe il colpo di grazia al morale di famiglie e investitori. Il governo dovrebbe piuttosto pensare un vero riassetto dell’Irpef e alla riduzione selettiva dell’Iva. Servirebbero dieci miliardi solo per il 2021, ma non arriveremo a tre

npl

Terremoto in Unicredit, passo indietro di Jean-Paul Mustier

Il manager francese alla guida dell’istituto dal 2016 ha annunciato di non volersi ricandidare e di lasciare la banca alla scadenza naturale del mandato, il prossimo aprile. Differenze di vedute con il board sul piano industriale dietro l’addio e forse lo zampino di Mps. Ma i numeri premiano comunque la sua gestione

Se la finanza si fa big data. Le conferme di S&P, Euronext e Lvmh

Movimenti, m&a e passaggi di top manager verso realtà innovative e digitali confermano lo scenario delineato dal commissario Consob, Paolo Ciocca. I casi S&P, Borsa-Euronext e Lvmh

i-com

Recovery Fund, meno manager e più Stato. I suggerimenti di Tria

Intervista all’economista ed ex ministro dell’Economia: un errore affidare la governance delle risorse a Palazzo Chigi, il Tesoro è il luogo naturale di ogni investimento pubblico, basta con la mania dell’accentramento. I manager saranno anche bravi, ma per dedicarsi a pieno a tale compito dovrebbero tanto per cominciare dimettersi dalle loro cariche. Il Mes? Dall’Italia una soluzione soddisfacente, nessuno è obbligato a chiedere i prestiti

Sì al Mes, no agli aiuti. Il (mezzo) ok dell'Italia

Nell’attesa audizione precedente all’Eurogruppo, il ministro dell’Economia ufficializza la linea italiana. Sì alla riforma del trattato che predispone la linea di credito pandemica e il paracadute per le banche. Ma per chiedere gli aiuti occorrerà il via libera del Parlamento

Italia resiliente (ma non a tutti i costi). Il monito di Confindustria

Prima della pandemia l’Italia era una potenza economica mondiale, a cominciare dalla manifattura. Il lockdown non ha fiaccato gli animi, anzi ha fatto emergere doti di resilienza non comuni. Ma questo non può giustificare un fallimento su 209 miliardi destinati all’Italia. Gli scenari industriali presentati a Viale dell’Astronomia

Mes, Recovery Fund e debito. Parla Mario Turco

Intervista al sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla programmazione e agli investimenti. Non servono figure ad hoc per gestire 209 miliardi di euro, questo governo ha tutte le carte in regole per utilizzare al meglio i fondi. Il Mes è un falso problema, vorrei che qualcuno mi spiegasse perché nessuno l’ha chiesto in Ue. La Bce? Sarebbe opportuno prevedere dilazioni per quei Paesi che si sono indebitati a causa della pandemia

Altro che Mes, qui serve una riforma fiscale. Parla Lucaselli (FdI)

La deputata di Fratelli d’Italia, membro della commissione Bilancio: da Gualtieri e Conte poco coraggio, i mercati ci stanno dimostrando che possiamo fare debito, peccato che stiamo buttando soldi in misure poco incisive. Il Mes non è la priorità, la sanità può attingere altrove. E poi l’Europa metterebbe il naso nelle nostre finanze

Via dalla Russia. Da New York un consiglio a Deutsche Bank

Tre anni fa lo scandalo finanziario legato al riciclaggio di denaro russo che ha travolto la banca tedesca. Ora, nonostante le sanzioni e una stretta sui controlli, per gli esperti del Dipartimento di New York è tempo che la banca abbandoni la Russia. Prima che sia il Cremlino ad accompagnare l’istituto alla porta

Banche e Big Tech, una sfida che si può vincere. Parla Laura Grassi (PoliMi)

Intervista a Laura Grassi, direttrice del Fintech&Insurtech Observatory in seno al Politecnico di Milano. Battere le Big Tech non sarà facile per gli operatori tradizionali, che però possono contare su un’arma: la qualità dei propri dati

×

Iscriviti alla newsletter