Ancora una volta Standard&Poor's grazia l'Italia e i suoi conti pubblici. Era già successo alla fine dello scorso ottobre, quando i rumors di un downgrade furono smentiti. Allora, come oggi, l'agenzia di rating ha confermato il suo giudizio sul debito sovrano italiano a BBB, confermando l'outlook negativo. Un giudizio BBB significa che l’Italia ha adeguate capacità di rispettare gli obblighi finanziari, ovvero pagare…
Gianluca Zapponini
Leggi tutti gli articoli di Gianluca Zapponini
Aspettando Standard&Poor's, dallo spread segnali d'allerta
Il giorno atteso è arrivato. Questa sera, a Borse chiuse, Standard&Poor's, la maggiore tra le agenzie di rating, dirà se il debito sovrano italiano è ancora sostenibile. In altre parole se siamo affidabili o meno agli occhi degli investitori esteri che ci comprano debito. Standard&Poor's potrebbe potrebbe rivedere il rating dell'Italia, attualmente a BBB e due livelli sopra il livello 'junk',…
Trump ha vinto, l'energia portoghese non parlerà cinese
Donald Trump ha vinto. L'energia portoghese non parlerà cinese, non del tutto almeno. In tempi di Via della Seta la moral suasion americana ha dimostrato ancora una volta di saper spostare gli equilibri, anche al di là dell'Atlantico, servendosi di giocatori di livello. L'assemblea degli azionisti di Energias de Portugal, il primo gruppo elettrico del Paese iberico e tra i…
Ecco il Salva-Roma della pace. Risolverà i problemi di Roma?
Il compromesso ad essere onesti c'è. Resta da capire se poi quanto uscito a notte fonda dal Consiglio dei ministri più velenoso dell'era gialloverde risolverà effettivamente i problemi di bilancio romani. Il cosiddetto Salva-Roma (qui l'articolo di ieri con tutti i dettagli sul provvedimento) entrato a Palazzo Chigi non è lo stesso uscito dopo la mezzanotte. E il motivo è…
Mercati nervosi, lo spread sale a 266. E venerdì il verdetto di Standard&Poor's
Il decreto Crescita deve essere ancora approvato dal Consiglio dei ministri, ma i mercati hanno cominciato a dare segni di nervosismo. Lo spread da questa mattina viaggia abbondantemente sopra i 260 punti base, 266 per la precisione, quindici punti base in più rispetto alla settimana scorsa, vigilia di Pasqua (qui l'approfondimento di Formiche.net sui danni dello spread). E coi rendimenti sul…
Un debito Capitale, ecco su cosa litigano Salvini e Di Maio
Salvare o non salvare Roma dal suo debito astronomico? Un dilemma che agita il governo in vista del Consiglio dei ministri che alla fine, dopo un lungo tira e molla e salvo sorprese darà il definitivo via libera al decreto crescita. Il problema non è da poco visto che si tratta di gestire una massa da 12 miliardi di euro: la somma…
Così Di Maio sfida gli ambientalisti e rilancia sull'Ilva
Ilva, una partita doppia per Luigi Di Maio. Una delle storie industriali più complesse e tribolate degli ultimi decenni, è finalmente giunta a punto di svolta che getta nuove basi per quella che è, ancora oggi, l'acciaieria più grande d'Europa. In poche ore sono arrivate una serie di notizie che fanno ben sperare per il futuro industriale di uno dei…
Bloomberg gela l'Italia. Attenti, una nuova crisi con l'Europa è dietro l'angolo
Per una buona notizia che arriva, ce ne è un'altra un po' meno bella. Proprio ieri Bankitalia nel suo bollettino economico scriveva di un risveglio dell'economia. Prospettiva non certo scontata visto che l'Italia è reduce da una raffica di giudizi negativi sulla propria crescita (dal Fmi, alle agenzie di rating), tutti condensati e ammessi nell'ultimo Def approvato due settimane fa…
Spending review: i commissari ci sono, ci saranno anche i tagli?
Torna in auge ogni qualvolta che c'è da far quadrare i conti. La spending review in Italia è qualcosa che va avanti almeno da otto anni e altrettante manovre, da quel governo Monti datato 2011. E il governo gialloverde non poteva essere da meno. Gli attuali viceministri all'Economia Laura Castelli (M5s) e Massimo Garavaglia (Lega) sono stati appena nominati commissari…
Lo spread c'è e si sente. Non serve arrivare a 300 per sprecare miliardi
I valori non sono quelli da allarme rosso, dai 300 punti base in su per intendersi. Ma forse è proprio questo il problema: lo spread non sale sì ma nemmeno scende, si mantiene ben saldo intorno ai 250 punti base, 125 in più rispetto alle settimane precedenti l'insediamento del governo legastellato. Un gap non trascurabile. Silenziosamente, mentre il governo discute di…