Un governo, in tempi ragionevoli, possibilmente in grado di stare in piedi sulle sue gambe. Tanto da garantire al Paese una qualche forma di stabilità politica ed economica. C'è questo, ma non solo, nell'immaginario di Confindustria, che a un mese dalle Assise di Verona torna a dire la sua, stavolta sul post voto. Nessuna terra di mezzo insomma, ma solo…
Gianluca Zapponini
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Sulla strada giusta. Così Istat e Ocse danno i numeri (buoni)
C'è poco da preoccuparsi nell'Italia del posto voto. A patto che a qualcuno, Lega o Cinque Stelle che sia, non venga in mente di smantellare le riforme fin qui inanellate. L'Ocse, nel giorno in cui tasta il polso all'economia mondiale, italiana compresa, esprime anche un giudizio sulla situazione politica venutasi a creare in Italia all'indomani del 4 marzo. Che, giova…
Il senso di Xi Jinping per la burocrazia. Ecco cosa prevede il maxi-piano cinese
Non capita tutti i giorni di assistere a un riassetto della macchina pubblica di tali dimensioni. In Cina, a volte sì, soprattutto se al potere c'è Xi Jinping (nella foto), l'uomo destinato a reggere le sorti dell'ex Celeste Impero per ancora molti anni e che qualcuno ha già accostato al padre della Repubblica popolare, Mao. Il fatto è che Pechino…
La lezione dimenticata dei subprime. Se negli Usa torna lo spettro della Grande crisi
Sono passati undici anni ma potrebbe sembrare ieri. Era il 2007 quando negli Stati Uniti esplose la bolla dei mutui subprime per l'acquisto di un'abitazione. Prestiti concessi a chi non aveva le carte in regola per rimborsarne le rate. Il resto è storia nota, visto che da lì partì la peggiore crisi che l'uomo ricordi. Eppure l'America di Donald Trump,…
Il pressing della finanza internazionale sull'Italia, ecco cosa scrivono FT e Wsj
L'economia e la finanza italiana vogliono un governo. E lo vogliono in fretta. Continuare a tentennare nell'attesa di capire se qualcuno, Luigi Di Maio o Matteo Salvini che sia, ha i numeri per mettere in piedi un esecutivo dalle fondamenta solide, potrebbe essere deleterio per il Paese. Il monito arriva direttamente da Financial Times, che ha sondato diversi ambienti finanziari…
Perché sui dazi l'Europa deve negoziare invece che mostrare i muscoli. Parla Simone Crolla (AmCham)
Nel mondo non si parla d'altro che dei dazi imposti da Donald Trump su acciaio e alluminio (qui lo speciale di Formiche.net sulle preoccupazioni del mondo produttivo italiano). Ma la cosa, in fin dei conti, è davvero molto normale e, cosa più importante, perfettamente in linea con la proposta politica che ha portato il magnate americano alla Casa Bianca. Mentre…
L'oro vale sempre oro. Anche nell'era del Bitcoin. Parola di Salvatore Rossi
L'oro è sempre oro. E non c'è Bitcoin che tenga. A quasi tre millenni dalla fondazione di Roma il metallo giallo continua ad esercitare un certo fascino, nonostante la moneta si sia via via trasformata in banconota, bonifico bancario e infine criptovaluta. Tanto da scriverci sopra un saggio, ricco di numeri e statistiche, sul valore senza tempo dell'oro. Ci ha…
L'Italia c'è. Gentiloni frena i bollori europei contro i dazi di Trump
L'effetto domino alla fine è arrivato. In Europa si è levata una prima importante voce contro la filosofia dell'occhio per occhio dente per dente. Quella dell'Italia, che gioca la carta della persuasione sulla commissione europea, affinché faccia un passo indietro e congeli la sua reazione ai dazi di Donald Trump. Forse è l'onda lunga della preoccupazione che sta contagiando il sistema…
La Cia (e la Lega) spiegano perché una guerra commerciale con Trump non conviene. Soprattutto all'Italia
No, una guerra commerciale non conviene proprio all'Italia. Se poi il "nemico" si chiama Stati Uniti, men che meno. Armando Siri, braccio destro di Matteo Salvini e ideatore della flat tax, scansa gli isterismi, pur sposando alla fine la tesi della prudenza. Per Siri c'è poco da sconvolgersi sui dazi di Trump. "In Europa abbiamo una strana abitudine. Ci sconvolgiamo per cose che appartengono…
Ecco chi e come sbarra la strada ad Amazon nella corsa alla sanità Usa
Continua il consolidamento nel settore sanitario americano, che ieri ha vissuto una nuova febbre del M&A. Il quinto più grande assicuratore medico d'America, Cigna, ha annunciato l'acquisizione di Express Scripts, sborsando 67 miliardi di dollari (debito incluso). Un'operazione che permetterà a Cigna di mettere le mani sulla più grande società Usa che agisce da intermediario tra le case farmaceutiche, i gruppi assicurativi, i…