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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

L'Ucraina ha spaventato i mercati, il Medio Oriente ancora no. Report Generali

All’indomani dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, le piazze finanziarie accusarono un colpo molto più duro rispetto a quanto accaduto a valle dell’attacco di Hamas a Israele. L’escalation non è all’orizzonte, ma qualora si materializzasse sarebbero dolori sui listini

Non è il momento di tagliare le tasse. Il fisco meloniano visto da De Novellis (Ref)

​La filosofia che ha mosso gli interventi in materia fiscale messi a terra dal governo sarà anche condivisibile, ma serve a poco se le misure sono precarie e dall’orizzonte troppo breve. Era molto meglio assicurarsi le risorse e allestire un’operazione strutturale e di lungo periodo, dal sapore più contabile e meno politico. Il deficit non è il vero problema, quello che conta è l’interlocuzione con l’Europa. Conversazione con l’economista e partner del Centro studi Ref, Fedele De Novellis

Cina e Stati Uniti non possono ignorarsi. La versione di Soprano

​Intervista all’economista e consulente della World Bank. I debiti di molti Paesi in via di sviluppo con il Dragone sono sotto gli occhi di tutti, ma su certe catene di valore Occidente e Cina possono e debbono collaborare. E anche l’Italia può trarne il suo vantaggio. Il caso della green economy e della robotica

La manovra ha convinto mercati e S&P, ma sul debito non ci siamo. Parla Giampaolo Galli

Intervista all’economista e direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica. Ridurre il costo del lavoro è stata la scelta più giusta, ma attenzione a crogiolarsi sugli allori e alla differente percezione dei problemi del Paese che c’è tra mercati e agenzie di rating. Lo spread, al momento, non preoccupa ma sul debito serviva più coraggio

La via della rovina, così Xi Jinping ha inguaiato mezzo mondo. La verità di Bennon e Fukuyama

A pochi giorni dalla fine delle celebrazioni per il decennale della Belt&Road, emerge una verità scomoda e brutale. I mastodontici investimenti della Cina hanno prodotto una mole impressionante di debito, per giunta anche tossico. Combatterlo vuol dire dare alle economie finite della rete del Dragone una speranza per il futuro. E il primo passo è la trasparenza

Attenti al mito dell'euro digitale. Alberto Mingardi (Ibl) spiega perché

Il direttore generale dell’Istituto Bruno Leoni e saggista spiega perché l’avvento della moneta digitale con corso legale è sì una rivoluzione copernicana nei pagamenti e nella percezione dei rischi legati al denaro. Ma non priva di controindicazioni

Made in Italy, industria e spazio. Il bilancio di Adolfo Urso

Il ministro per le Imprese presenta a Palazzo Piacentini i risultati di un anno di attività, quando mancano pochi giorni al primo anniversario del governo di Giorgia Meloni. Dalla difesa delle aziende strategiche al Pnrr, fino alla corsa allo Spazio e alla lotta all’inflazione, ecco i traguardi raggiunti

La crescita cinese potrebbe ingolfarsi (di nuovo). La profezia di Goldman Sachs

Nelle ore in cui il Dragone festeggia i dieci anni della Belt&Road, la banca d’affari americana taglia il Pil nazionale con la possibilità che l’economia possa arenarsi ancora una volta, già sul finire dell’anno. Le Borse non la prendono bene, mentre Pechino disinveste dal debito americano e il caso Country Garden si tinge di giallo

L'euro digitale fa un altro passo e sfida lo yuan

Francoforte annuncia la fine della fase di studio della moneta chiamata ad affiancare il contante e a rispondere alla sfida cinese dello yuan virtuale. Un progetto a cui ha lavorato anche e soprattutto il futuro governatore di Bankitalia

Via della Seta? Infantile entrare, saggio uscirne. La versione di Forchielli

Intervista all’economista e imprenditore esperto di Oriente. Il progetto cinese ha prodotto tanti debiti, che hanno messo nei guai molti Paesi che vi hanno preso parte e comunque all’Italia non ha portato nessun vero beneficio. Troppo presto per capire se il Blue dot network è la giusta risposta occidentale alla Bri. Il conflitto in Medio Oriente spingerà Israele a non fornire più tecnologia a Pechino ma rafforzerà il Global South

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