Il limes polacco diviene punto di partenza per la controffensiva ucraina e per la sicurezza d’Europa. Strutturare “lo scudo orientale” (operazione East Shield), monitorare Kaliningrad e fare del confine bielorusso uno stato cuscinetto. Vittoria totale e resistenza ad oltranza. Priorità che il Ministro degli Esteri Sikorski ha ribadito anche durante l’incontro informale tenutosi a Praga
Giulia Gigante
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Appunti da Berlino: Tusk media tra Scholz e Macron
Per l’America di Biden, Varsavia è il partner europeo più affidabile. Prima dell’incontro alla Casa Bianca, Andrzej Duda aveva preannunciato l’intenzione di convincere i paesi della Nato a vincolare e destinare il 3% del Pil alla difesa. Un gesto di lealtà incondizionata all’Alleanza atlantica. Subito dopo, il premier Tusk decide di convocare il vertice del Triangolo di Weimar. Il risultato? Si parte dalla mediazione..
Nuova Nato e vecchi nemici. Berlino, Varsavia e Parigi tornano alleate
Berlino fa mea culpa, Macron benedice la nuova alleanza franco-polacca e Tusk si congeda da vincitore, dopo aver prospettato e delineato le potenzialità e la missione del nuovo Triangolo di Weimar. Un’unione anti-russa e saldamente piantata nella Nato
Crisi, impasse liberale e anticorpi democratici. Cosa sta accadendo in Germania
La Germania non è più la locomotiva d’Europa. La recessione tecnica dell’economia ha creato un vuoto nella società tedesca. Una voragine che rischia di essere colmata dall’ avanzata dell’estrema destra. E questo è un problema europeo…
Tusk sarà un partner affidabile per l'Europa. Parola di Buras (Ecfr)
I partiti al governo si danno il cambio, ma la Polonia continua a far parlare di sé. Dopo l’arresto di Kaminski e Wasik, i media di tutta Europa avvertono un pericolo comune: una crisi senza precedenti. E mentre Duda sguaina la spada per difendere i due ex ministri, Tusk cerca una modo per aggirare i possibili veti del presidente e portare a termine il piano di riforme presentato in campagna elettorale. Come arriverà il Paese alle Europee? Intervista con Piotr Buras, capo dell’ufficio di Varsavia dell’Ecfr
La pace non ha alternative. L'augurio di mons. Vincenzo Paglia
Accordi di Abramo, crisi in Medio Oriente, invasione russa dell’Ucraina, scontro di civiltà, eclissi dell’euro-centrismo, dialogo interreligioso. Spes contra spem. La capacità di mediazione della Chiesa può produrre delle conseguenze politico-diplomatiche? Ne parliamo con Monsignor Vincenzo Paglia
Stato di diritto, fondi europei e chimere da realizzare. Lo zibaldone polacco
Von der Leyen comunica un anticipo di 5 miliardi di euro alla Polonia. Tusk garantisce il ripristino dello Stato di diritto senza citare lo scoglio Duda. Tra l’altro, Diritto e Giustizia controlla ancora il Tribunale Costituzionale, il Consiglio della magistratura, la Banca nazionale polacca, il Consiglio nazionale della radiodiffusione…
Perché il Consiglio europeo è un'occasione di riscatto per la Polonia di Tusk
Donald Tusk non perde tempo. Una volta prestato giuramento presso il Palazzo presidenziale, vola a Bruxelles per prender parte al vertice Ue dedicato ai Balcani occidentali e alla riunione del Consiglio europeo. Così, il nuovo premier polacco inaugura la stagione della Polonia europeista
La morte del peronismo e la nuova Argentina di Milei raccontate dal prof. Robertini
Javier Milei promette una nuova Argentina. La sua è un’elezione che si “avvicina all’esperienza europea. Infatti, sia Argentina sia Europa non hanno più radici. Per cui, l’elettorato decide di affidare la propria fiducia a colui che alza di più la voce”. L’analisi di Camillo Robertini, professore dell’Universidad Nacional de General Sarmiento di Buenos Aires
Un ritorno di fiamma tra Varsavia e Berlino? Parla Basil Kerski
La tanto attesa svolta europeista del potenziale governo presieduto da Donald Tusk basterà a colmare il divario che separa Berlino da Varsavia? Che ne sarà della richiesta di riparazioni di guerra, delle istanze sovraniste in chiave anti-Ue, del Trimarium e della Polonia ipermilitarizzata sognata dal potere diarchico Kaczyński-Morawiecki? Intervista a Basil Kerski, direttore dell’Europejskie Centrum Solidarności di Danzica, e caporedattore della rivista polacco-tedesca Dialog