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Giuseppe Biamonti About Giuseppe Biamonti

Sono nato a Ventimiglia nel 1957. Nel 1980 mi sono laureato in biologia all’Università di Pavia come studente del collegio Ghislieri. Sempre a Pavia ho conseguito il dottorato di ricerca in scienze genetiche e biologia molecolare. Ho passato un breve periodo di studio a New York presso la Cornell University - Medical Center. Nel 1986 sono diventato ricercatore CNR e dal 2009 sono Direttore dell’Istituto di Genetica Molecolare del CNR a Pavia (www.igm.cnr.it) uno degli istituti storici del CNR fondato nel 1970 dal Prof. Luca Cavalli Sforza e successivamente diretto dal Prof. Arturo Falaschi, uno dei padri della biologia molecolare italiana e mio maestro. Mi sono sempre occupato di biologia molecolare e cellulare studiando aspetti fondamentali della biologia delle cellule umane quali la replicazione del DNA, la regolazione dell’espressione genica, la risposta allo stress ed il genoma non codificante. Attualmente il mio principale interesse scientifico riguarda lo studio della regolazione dello splicing e il suo impatto sulla diffusione metastatica dei tumori. Ho numerosi contatti con laboratori esteri e un buon numero di pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. Chi fosse interessato a conoscere le mie pubblicazioni può cercare il mio nome (biamonti g) sul sito pubblico http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/. Ho avuto e ho numerosi finanziamenti sia pubblici che privati nazionali e internazionali. Come Direttore di un Istituto CNR oggi mi occupo di temi “politici” come, ad esempio, finanziamenti per la ricerca e le scelte sulle strategie di sviluppo dell’Istituto, incluse le assunzioni di nuovi ricercatori. Proprio per questo il mio intento è di utilizzare questo blog come un’occasione per pensare con voi di scienza e di politica della scienza.

Quando la nobiltà d’animo aiuta la ricerca

Venerdì scorso è morto a Roma all’età di 81 anni il Conte Giovanni (Nino) Auletta Armenise, un industriale e banchiere internazionale, che nel 1996 ha fondato la “Giovanni Armenise-Harvard Foundation for Scientific Research”. I giornali italiani hanno dato poco risalto alla notizia nonostante l’impegno non comune messo da Giovanni Armenise per sostenere la ricerca scientifica. Come si legge sul sito…

Le nuove opportunità offerte dalla “dry biology”

Viviamo nell’era dell’informazione. Questo sta producendo una vera e propria rivoluzione in campo biologico. Impressionante è la produzione di dati dovuta allo sviluppo delle nuove metodologie “omiche” come il sequenziamento del DNA e la proteomica, o le innumerevoli tecniche che permettono di ottenere immagini di campioni biologici sia da organismi viventi che da preparati. Un po’ come le fotografie che…

Ieri il Nobel per la Medicina per gli studi sul traffico nelle cellule

Per intuire la complessità che ogni giorno i ricercatori incontrano nel tentativo di comprendere i meccanismi alla base di malattie basta pensare che nostro corpo è formato da circa 10.000 miliardi di cellule. E ogni cellula è un’entità complessa in grado di comunicare con le altre e di rispondere ai vari stimoli presenti nell’ambiente in cui è immersa. Chiave per…

Perché proliferano riviste scientifiche truffaldine

Quella raccontata su uno degli ultimi numeri di Science è la storia di una bufala organizzata a fin di bene per svelare una truffa planetaria. Una truffa che ruota intorno ad un proliferante numero di riviste scientifiche “open access”. Le riviste “open access” di cui si parla sono quelle che pubblicano in rete gli articoli scientifici che possono così venir…

sanità

Il prezzo della vita umana nelle considerazioni di politica sanitaria

Mentre il Parlamento e il Governo Italiano dibattevano sull’opportunità di finanziare una terapia non solo inutile ma dannosa, priva di ogni base scientifica documentata, una via di mezzo tra la stregoneria e la truffa, in Gran Bretagna considerazioni puramente economiche hanno impedito di introdurre nel programma sanitario il vaccino contro una forma di infezione da meningococco. Come ci ricorda John…

In difesa della sperimentazione animale

Oggi 19 settembre alle ore 15.30 si tiene a Roma la manifestazione “Non c’è Futuro senza Ricerca” organizzata dall’associazione Pro-test contro gli emendamenti introdotti dal nostro Parlamento alla direttiva europea in materia di Sperimentazione Animale. Una manifestazione alla quale parteciperanno rappresentanti di molti partiti politici oltre che ovviamente i ricercatori. La manifestazione ha tre principali obiettivi: 1- Chiedere al Governo…

L'uso del dna per l'identificazione delle vittime di conflitti o disastri naturali

Uno tsunami, un terremoto, un attacco terroristico, una guerra civile. Il problema è quello di identificare le vittime di informare le famiglie. Non è più il tempo degli 800 martiri di Otranto massacrati dai turchi nel 1480 e ricordati nel libro di Maria Corti “L’ora di tutti”. Non basta più fare un ossario in una chiesa per ricordare i morti.…

Genetica e sport

Ero al primo anno di Università quando ho letto “Diversità genetica e uguaglianza umana” di Dobzhansky scritto nel 1973, pubblicato in Italia dall’Einaudi nel 1975. Il messaggio del saggio è che l’uguaglianza umana “è un precetto etico non certamente un fenomeno biologico”. Dare a tutti i cittadini uguali possibilità non risponde solo a ragioni morali ma soddisfa anche la necessità…

Il ritorno della terapia genica

L’idea è semplice: introdurre nelle cellule un gene con un valore terapeutico in modo da curare pazienti affetti da malattie fino ad ora incurabili. Tuttavia, tra il dire e il fare ci sono di mezzo dettagli che per molto tempo hanno reso impossibile l’uso della terapia genica. Agli inizi degli anni 90 la terapia genica era vista come una tecnica…

L'eredità di Henrietta Lacks

Ci sono persone che, indipendentemente dalla loro volontà, lasciano un’ereditarietà importante per tutta l’umanità. Questo è il caso di Henrietta Lacks, una giovane donna nera di umili condizioni sociali morta nell’ospedale di Baltimora nel 1951 a soli 31 anni per tumore del collo dell’utero. Su di Lei e sulla sua storia nel 2010 la giornalista Rebecca Skloot ha scritto quello…

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