In contrasto con l’accusa di vaporosità rivolta al forlanismo, sta la costanza di un pensiero molto netto che ha colto nella dinamica storica della politica italiana la novità del centro-sinistra come esito del confronto tra cattolici e socialisti. Il commento di Giuseppe Fioroni
Giuseppe Fioroni
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Vi spiego perché lascio il Pd. La versione di Fioroni
Un nuovo percorso per raggruppare tutti coloro che vengono dalla comune tradizione del popolarismo. Vogliamo radicare nel territorio i nostri valori, le nostre tradizioni, la nostra cultura trasmettendola anche alle nuove generazioni. Ora è tempo di creare qualcosa che riparta dalla base, dal radicamento tra la gente, per un antidoto al degrado della politica
Senza un partito di sinistra sano, la destra potrà governare per anni
È necessaria una forza politica responsabile che abbia a cuore il bene comune e quello dei cittadini, guardando avanti senza cedere alle mode del momento. D’altronde nella sfida congressuale si può intravedere il tentativo da parte di molti non solo di ripristinare una certa distanza tra centro e sinistra, ma anche di spingere il partito oltre la tradizione popolare e liberal-democratica. Il punto di Giuseppe Fioroni, già ministro della Pubblica istruzione e vice presidente dell’Istituto Toniolo
Vogliamo riprendere la parola. Fioroni detta la linea per i popolari
Non si tratta di operare scissioni a caso, sull’onda di un fuggi fuggi sotterraneo, spesso per una reazione a lungo trattenuta; bensì di recuperare autonomia di analisi e proposta, con spazi di agibilità politica e con l’impegno a rendere visibile il contributo del popolarismo nei termini consigliati o imposti dalle circostanze. È questa la necessità, anche a prescindere da come vada il congresso del Pd
Una politica coraggiosa, fuori da vecchi schemi. La versione di Fioroni
Manca all’appello, se vogliamo, un partito che tragga la sua ragion d’essere da questa piena consapevolezza di una crisi di natura ideale, prima ancora che materiale
La pace non è arrendevolezza. La versione di Fioroni
La vera pace, quanto mai urgente, si può ottenere solo con la difesa. Non può valere, pertanto, un appello alla pace che scivoli ambiguamente sulla piatta esigenza di un cessate il fuoco, senza individuare chi debba operare in questa direzione. Spetta a Mosca compiere un gesto di buona volontà
Moro, Helsinki e la pace che oggi dobbiamo costruire. Scrive Fioroni
La lungimiranza di Moro aveva come cardine la pazienza del dialogo. Era l’alfa e l’omega della sua politica, tanto in politica interna quanto in politica estera. Senza quella pazienza non ci sarebbe stata Helsinki e senza Helsinki non ci sarebbe stata, dal lato opposto della vecchia cortina di ferro, l’emancipazione dal totalitarismo di stampo sovietico. Il commento di Giuseppe Fioroni
Il declino dei socialisti europei non può lasciare indifferente il Pd. Scrive Fioroni
Il problema che qui interessa è la condotta del Pd. La candidata socialista ha preso l’1,8 per cento. Ignorare la dêbacle permette di ovviare, ma solo temporaneamente, alla necessaria autocritica. Il commento di Giuseppe Fioroni
Delrio sbaglia, il centro è il destino del Pd. Firmato Fioroni
Dice Graziano Delrio che il centro è una proposta vecchia. So perché alza le barricate, ma consiglierei, non solo a lui, di usare maggiore prudenza. Il commento di Giuseppe Fioroni
Bersani e D’Alema non risolvono il problema del Pd. Firmato Fioroni
Cosa significa l’annunciato ritorno di D’Alema e Bersani nelle fila del Pd? Sembra una formula di ripiegamento, senza una carica di stimolo e riflessione. Non aiuta il Pd ad uscire dalle nebbie della sua “crisi d’identità”