In origine le sanzioni erano un preludio alla guerra, una forma moderna di assedio per logorare l’avversario prima di sferrare l’attacco. Con il tempo sono diventate un’alternativa al conflitto armato, spostando lo scontro dal piano militare a quello economico. Da ultimo passo prima del confronto bellico diretto sono divenute il primo passo per evitarlo. Nella guerra in Ucraina questa logica si è ulteriormente ribaltata. L’opinione di Igor Pellicciari
Igor Pellicciari
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L’Europa tra conflitto congelato e toni bellicisti in Ucraina. L'opinione di Pellicciari
Rinviare a tempo indeterminato la chiusura del conflitto appare oggi il male minore, per le opportunità che offre sul piano narrativo, politico ed economico. L’opinione di Igor Pellicciari, Università di Urbino Carlo Bo
Se la crisi della diplomazia è strutturale. La versione di Pellicciari
L’intervento di Trump all’Onu riflette la crisi strutturale della diplomazia: codici formali sostituiti da linguaggi diretti e social, istituzioni ridotte a burocrazie marginali e politica estera piegata a narrative interne. Così la diplomazia perde autonomia e continuità, riducendosi a retorica vuota e incapace di garantire stabilità. L’analisi di Igor Pellicciari
Dopo la guerra, prima della pace. Trump e Putin tra normalizzazione e conflitto congelato
A distanza di giorni dall’incontro di Anchorage emergono riflessioni più profonde: la normalizzazione tra Mosca e Washington come premessa negoziale, la logica autonoma del dialogo bilaterale e il ruolo delle opposizioni interne a entrambi i leader
Da Kaliningrad alla Moldavia, la nuova geografia del confronto tra Mosca e Washington. L'analisi di Pellicciari
Lo scontro tra Trump e Medvedev segna un’escalation nei rapporti Usa-Russia, con minacce nucleari e una rottura nei canali diplomatici. La guerra in Ucraina sembra avviarsi verso un conflitto congelato, senza soluzione politica. Nuovi possibili fronti emergono: Kaliningrad e la Moldavia rischiano di diventare teatri di nuove tensioni geopolitiche. L’analisi di Igor Pellicciari
La Conferenza per l’Ucraina e i rischi della corsa alla ricostruzione. L'opinione di Pellicciari
La trasformazione dell’aiuto in strumento attivo di influenza strategica ha portato a marginalizzare l’intervento umanitario a favore di ricostruzione, procurement e partenariati economici. Un cambio di paradigma che mette in discussione la credibilità stessa della solidarietà multilaterale. L’opinione di Igor Pellicciari
Euforia dell’Armageddon e crisi della deterrenza. L’Ucraina e il disarmo nucleare secondo Pellicciari
Molti al Pentagono temono che Mosca possa sfruttare l’episodio Spiderweb, di fatto facilitato dalle regole del New Start, per non rinnovare il trattato e avere mani libere per maturare un vantaggio incolmabile nel campo del nucleare militare. Ma più che su una euforia dell’Armageddon, la diplomazia occidentale ed il mainstream dovrebbero concentrarsi su come preservare ciò che resta dell’architettura globale della deterrenza. L’analisi di Igor Pellicciari
Guerra o pace? Il vero contro-ultimatum di Mosca. L'opinione di Pellicciari
La proposta di Putin di riaprire i negoziati con Kyiv a Istanbul è stata interpretata in modo fuorviante dai media occidentali, che hanno sopravvalutato la sua possibile partecipazione diretta e ignorato il vero segnale: un contro-ultimatum russo. Per la prima volta, il Cremlino evoca esplicitamente lo scenario di una guerra totale. L’opinione di Igor Pellicciari
Dall’ Ucraina ai dazi. Trump e la fine dell’Aiuto gratuito
Le narrative istituzionali occidentali, in particolare europee, faticano a interpretare gli eventi dell’attuale fase internazionale: fuori scala, instabile, priva di precedenti recenti. L’intervento di Igor Pellicciari
Trump vs Usaid. Il futuro degli aiuti americani secondo Pellicciari
È probabile che Trump si richiamerà al nuovo modello di aiuto interventista, così come emerso dalla guerra in Ucraina. Ovvero un tipo di aiuto ad ampissimo raggio, ben oltre i classici interventi umanitari, usato apertamente e di default come strumento tattico anche di scontro, quando necessario. L’opinione di Igor Pellicciari (Università di Urbino)















