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Perché alla Rai serve il “modello Fiorello”. La versione di Tivelli

Nessuno si pone il problema di adottare un “metodo” che in qualche modo favorisca selezioni ed insediamenti nei vari ruoli più di tipo meritocratico. Forse occorrerebbe collocare la Rai sotto la governance di una sorta di “Autorità indipendente”, cui affidare sulla base di selezioni professionali, e tendenzialmente meritocratiche ed obiettive, la scelta dei direttori di testata o dei direttori delle diverse aree e funzioni. L’opinione di Luigi Tivelli

Il partito personale mostra le crepe. Tivelli e la forza dei partiti-organizzazione

Da queste elezioni amministrative si vede la tendenziale fuga di una porzione dell’elettorato dai partiti personali, viste le performance deludenti di Azione e Italia viva. Mentre il Partito Repubblicano, che è piccolo ma antico, è l’esempio di come una forte tradizione storica e un’organizzazione non personalistica siano un modello per movimenti che potrebbero crescere anche in termini numerici. Il commento di Luigi Tivelli

La democrazia delle "cape" e la debilitazione del ruolo del Parlamento

Il Parlamento subisce da anni un effetto di spiazzamento per la tendenza a governare attraverso decreti legge. La situazione è resa ancor più difficile dal taglio indiscriminato del numero dei parlamentari. Il modello di fatto affermatosi nel sistema politico è quello della “capocrazia”, interpretato da Meloni e Schlein con risultati diversi. L’opinione di Luigi Tivelli

Un "Piano Mattei" per i bambini africani e le adozioni. La proposta di Tivelli

È ora di trovare una forma di possibile intersezione tra quello che viene definito “Piano Mattei” e il rilancio della natalità. Una natalità di cui indubbiamente l’adozione è una delle forme più nobili

Siamo davvero pronti all'era del lavoro libero?

Il lavoro non è più quello con un datore per tutta la vita, ma è fluido e flessibile come le nostre esistenze. Non è più in contrapposizione con la gestione del tempo libero, perché è cambiato anche in questo scenario il ruolo del fattore tempo. Luigi Tivelli riflette sul tema attraverso la lettura del volume di Francesco Delzio “L’era del lavoro libero”, Rubbettino

Che sia un 25 aprile di liberazione dal corporativismo di origine fascista

Forse può sembrare un approccio un po’ originale, rispetto a quelli consueti, ma la festa della Liberazione deve diventare presto la festa della liberazione dagli effetti portati dal fascismo, che perdurano molto di più di quanto l’opinione pubblica sembri avvertire nella società italiana. L’opinione di Luigi Tivelli

Come i cittadini possono tornare ad avere lo scettro del principe. Scrive Tivelli

Il 60% degli italiani alle regionali non è andato a votare. Si tratta di una spirale in atto da tempo, che man mano peggiora. A questo punto il risanamento, il rinnovamento, la ricostruzione del senso della cittadinanza, non può che ripartire dall’essere e sentirsi cittadini tutti i giorni (e non solo il giorno delle elezioni). Il commento di Luigi Tivelli

Le vere ragioni del fallimento del Terzo Polo secondo Tivelli

Costruire una formazione politica senza sapere a quale memoria storica attingere e senza un sano rapporto con una vera cultura politica di riferimento è opera non facile. Per certi versi riuscì a Berlusconi nel 94, ma non è che ogni 5 o 10 anni si scopra un nuovo Berlusconi… Il commento di Luigi Tivelli

Dalla cultura dominante della sinistra a una nuova egemonia (da costruire)

Sarà sano e funzionale un tendenziale ricambio culturale, ma per fare l’intellettuale o il giornalista non basta partecipare ai talk show. L’intervento di Luigi Tivelli

I veri nodi del Pnrr e una proposta operativa per l'attivazione. Scrive Tivelli

Secondo i dati dell’Osservatorio Pnrr “The European House-Ambrosetti” solo il 6% dei finanziamenti è stato speso e solo l’1% è stato completato. Quale soluzione auspicare? L’opinione di Luigi Tivelli

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