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Reset e nuova collaborazione. Le relazioni tra Londra e Bruxelles nel post-Brexit

In un contesto globale complesso è naturale che due realtà che per decenni sono state così interconnesse da un punto di vista economico, commerciale e finanziario, ma anche in termini di partnership sulle politiche di difesa, di intelligence, di sviluppo tecnologico, cerchino oggi di recuperare spazi di collaborazione. Una maggiore vicinanza tra le due sponde della Manica può inoltre essere utile al dialogo tra le due sponde dell’Atlantico. Il commento di Mario Angiolillo

Trump e i dazi Usa-Ue. E se si ripartisse dal Ttpi?

Nel 2013 i negoziati erano stati avviati con l’obiettivo di dare vita alla più grande area di libero scambio esistente, riducendo e rimuovendo dazi e barriere non tariffarie. Una buona base di partenza per riprendere i negoziati sarebbe già disponibile, anche andando ad ampliare gli ambiti oggetto di accordo, con l’ambizioso obiettivo di governare questa delicata fase geo-economica e geo-politica. L’intervento di Mario Angiolillo

Starmer, il summit di Londra, l’Ue e Brexit. E se fosse l’inizio di un homecoming? Scrive Angiolillo

Gli effetti del summit di Londra potrebbero accelerare il dialogo tra le due sponde della Manica su numerosi temi, dalla cooperazione in tema di difesa e sicurezza, in tema di energia, sugli impegni per contrastare i cambiamenti climatici, sulla cooperazione economica e commerciale, sulla mobilità per i giovani under 30, e altro ancora

Scenari post-elettorali 2024. Quale futuro per l’economia italiana (e non solo)

Le elezioni in Ue, Regno Unito e Usa, hanno avuto un impatto sull’evoluzione delle relazioni transatlantiche e delle politiche economiche di Italia, Bruxelles, Londra e Washington. Su questi sviluppi si è incentrato l’evento organizzato a Milano da The Smart Institute Think Tank in collaborazione con The Mill

Cosa rimane dei Tories dopo il voto. L'analisi di Angiolillo

Il Regno Unito riveste, sui principali dossier all’ordine del giorno, un ruolo importante sullo scacchiere internazionale, e sarà essenziale mantenere una proficua collaborazione attraverso la Manica, tra Londra e Bruxelles, e attraverso l’Atlantico, tra Londra e Washington

Sviluppo sostenibile, Unione europea e Regno Unito. Il punto di Angiolillo

Il primo ministro Rishi Sunak ha annunciato di volere modificare alcuni degli impegni ambientali del governo “ammorbidendone” la portata. Il dibattito sui costi della transizione energetica e sulle possibilità di rispettare i programmi è ancora in pieno svolgimento. Non solo nel Regno Unito. L’analisi di Mario Angiolillo

La dichiarazione Schuman, il Next Generation Eu e la Costituzione europea

In occasione della Giornata dell’Europa e guardando all’Italia, ancora attuali sono i principi che hanno ispirato il contributo essenziale che il nostro Paese, e i suoi statisti nelle istituzioni, hanno fornito al cammino europeo. Un cammino di costruzione dell’Ue ancora da completare, ma le scelte dell’oggi saranno quanto mai essenziali per determinare il domani

Il post-Brexit e le ricadute per l'Italia. L'analisi di Angiolillo

Il cosiddetto Windsor Framework sul confine irlandese, se portato a termine, risulterebbe prezioso per togliere dal tavolo un elemento di frizione che negli ultimi mesi ha spesso rappresentato un ostacolo al dialogo. Chi c’era e cosa si è detto al convegno di The Smart Institute think tank

La crisi del governo Truss specchio della situazione geo-economica

Tra i Conservatives è chiara la percezione di come ora questo sia l’ultimo appello, dopo ci sarebbero soltanto le elezioni generali. Tale consapevolezza potrebbe portare alla ricerca di una soluzione condivisa, di equilibrio tra le diverse posizioni, e a un programma che l’intero mondo Conservative possa sostenere coeso alla prova dei fatti

Governo Johnson, uno scontro politico sul terreno dell'economia

Il governo ha affrontato la crisi economica post pandemia con delle politiche espansive finalizzate a sostenere l’occupazione e ad affrontare le emergenze sociali. La situazione odierna però, determinata anche da quella internazionale, con un’inflazione all’8%, livello quasi inimmaginabile per il Regno Unito negli scorsi anni, un crescente indebitamento e il disavanzo commerciale, ha portato molti a dichiarare che l’inflazione ha reso il Paese più povero e che questo andrebbe spiegato ai cittadini e affrontato

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