Skip to main content

Il senso delle alleanze (e dell'autodifesa) nel mondo delle nuove guerre. La riflessione di Nones (Iai)

Non si possono rivendicare i vantaggi della nostra piena adesione e poi cercare di non pagare il costo e i rischi connessi. La forza dei sistemi di alleanza di cui facciamo parte sul piano militare è legata alla coesione dimostrata sul campo. Sarebbe bene evitare che i nostri troppi “distinguo” di oggi possano rischiare un domani di giustificare i “distinguo” dei nostri partner. L’analisi di Michele Nones, vicepresidente dell’Istituto affari internazionali (Iai)

Sugli strumenti militari europei è ora di fare più e meglio. Scrive Nones

In un contesto globale sempre più insicuro, si conferma la validità del detto romano “si vis pacem, para bellum”. In questo contesto, l’Ue ha bisogno di una “rivoluzione culturale” che ponga l’attenzione sulla necessità di lavorare sul serio per migliorare le capacità europee di difesa e sicurezza. L’analisi di Michele Nones, vice presidente dell’Istituto affari internazionali

Cinque ipotesi per rafforzare l’Europa della difesa. Scrive Nones

Aumentare le capacità produttive europee rappresenta la grande sfida dei prossimi anni. Potrebbe essere semplice farlo per munizioni o mezzi terrestri, ma per tutti gli altri sistemi d’arma (velivoli, elicotteri, navi, sistemi missilistici) sarà necessario non solo potenziare gli impianti di integrazione e assemblaggio, ma anche coinvolgere tutta la lunga catena dei fornitori. Il commento di Michele Nones, vicepresidente dello Iai

Senza sicurezza non c’è sviluppo. Nones legge la lezione di Panetta

Lo sviluppo richiede pace, la pace richiede sicurezza, e la sicurezza richiede capacità di difesa. Michele Nones, vicepresidente dello Iai, legge le parole del governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, che ha riconosciuto come le esigenze di sicurezza dell’Unione europea siano fondamentali relativamente agli obiettivi di sviluppo del Vecchio continente

Cosa non torna nel doppiopesismo sulle vittime civili delle guerre. Scrive Nones

In Italia si assiste a un fenomeno di “doppiopesismo” quando si affronta il tema delle vittime civili dei conflitti. Esempi come la crisi di Gaza o la guerra in Ucraina sono esemplificativi di questo atteggiamento ambivalente. Il punto del vice presidente dell’Istituto affari internazionali, Michele Nones

L’Europa riparta da budget Difesa e Patto di stabilità. Parola di Nones

Prima che sia troppo tardi, la guerra ha reso evidente che la Difesa europea dovrebbe adottare e mettere concretamente in atto il motto tutti per uno, uno per tutti, assicurando che insieme si possa partecipare alla costruzione di una vera Europa della Difesa. L’analisi di Michele Nones, vicepresidente dell’Istituto affari internazionali (Iai)

Limiti e rischi della proposta europea per gli acquisti militari comuni. Scrive Nones

C’è ancora molta strada da fare per realizzare una Difesa comune europea. Nonostante siano diverse le iniziative implementate a livello Ue per rafforzare le capacità di Difesa nel campo delle acquisizioni militari, presentano ancora diversi limiti. Dall’utilizzo di un modello obsoleto a una miopia strategica, dal numero esiguo di Stati coinvolti al delicato ruolo giocato dalle istituzioni Ue. Ne parla Michele Nones, vicepresidente dell’Istituto affari internazionali (Iai)

Spunti per il futuro ministro della Difesa. Scrive Nones (Iai)

Di fronte a una scarsa attenzione verso la Difesa, la speranza è che il nuovo governo mantenga gli impegni presi e riorganizzi lo strumento militare. Da una maggiore fiducia nelle Forze armate a una politica industriale adeguata, fino a rendere più trasparente la collaborazione parlamentare. Sono solo alcuni degli obiettivi delineati da Michele Nones, vicepresidente dell’Istituto affari internazionali (Iai), per il prossimo ministro della Difesa

missioni

Tre ragioni che confutano le tesi anti 2% secondo Nones (Iai)

Nel dibattito in corso intorno al 2% chi si dichiara contrario lo fa sulla base della crisi economica che distoglie da altre priorità, sul supposto che l’acquisto di armi vada a discapito di infrastrutture pubbliche come scuole o ospedali, e chi sostiene che le nostre spese per la Difesa arrivino già al 2% del Pil. Tre visioni confutabili, secondo il vice presidente Michele Nones (Iai) di cui condividiamo la riflessione pubblicata su Affarinternazionali

Avio Aero nell'EuroDrone. Una buona notizia per l'Italia (e l'Europa)

La scelta del motore italiano per equipaggiare l’EuroDrone è una bellissima notizia, per gli attori coinvolti e per l’Italia. Anche per l’Europa, rappresenta un esempio virtuoso di come si possano garantire alla Difesa comune i prodotti e gli strumenti migliori, al di là degli interessi dei singoli Paesi a vantaggio delle necessità comuni

×

Iscriviti alla newsletter