Recenti attacchi a installazioni iraniane non hanno visto una risposta militare da parte di Hezbollah, che ha preferito limitarsi a dichiarazioni di solidarietà. La scelta riflette vulnerabilità strategiche e l’attuale priorità del gruppo: la propria sopravvivenza. L’analisi di Antonio Teti, professore dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara
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Vent'anni di sovranismo, il punto di Claudio Borghi. La puntata di Radar su FormicheTv
https://youtu.be/lAqqFdr0YVc Dall’euro alla Brexit, da Trump a Meloni: com’è nato e dove sta andando il sovranismo? Ne parliamo con Claudio Borghi, Senatore Lega e autore del libro "Vent'anni di sovranismo. Dall'euro a Trump" (Guerini e Associati). Conduce: Roberto Arditti.
Operazione Midnight Hammer, l'attacco Usa che cambia il Medio Oriente. L’analisi di Caruso
Le bombe americane sui siti nucleari iraniani segnano la fine della diplomazia e l’inizio di una nuova era di confronto militare diretto che ridefinisce gli equilibri mondiali. L’analisi del generale Ivan Caruso, consigliere militare della Sioi
Perché l’Iran non può davvero bloccare lo Stretto di Hormuz
Stante la debolezza navale iraniana e i vincoli geopolitici, analizzando la situazione politico-strategica e tattico-militare, l’Iran non ha le capacità di poter chiudere Hormuz, lo stretto del petrolio nel Golfo Persico. Ecco perché nell’analisi di Vas Shenoy
Israele-Iran, vi spiego la nuova frontiera della guerra ibrida. L’analisi di Marchionna
Usa e Israele hanno lanciato un attacco ai siti nucleari iraniani, utilizzando la potente GBU-57. L’operazione, che ha coinvolto anche lo US Cyber Command, ha segnato una nuova era di guerra congiunta cinetica e digitale. L’Iran ha risposto con un blackout digitale e una serie di cyberattacchi devastanti. E ora? L’analisi di Gabriele Marchionna (cyber strategy advisor e associate researcher Luiss Med Platform)
Nato, ripensare il 2% per una nuova soglia di sicurezza europea. L'analisi di Cesa
Il contesto globale impone un aggiornamento degli obiettivi di spesa Nato e un ripensamento della strategia collettiva. L’ipotesi di alzare il tetto al 5% del Pil si lega a un disegno più ampio: ridurre la frammentazione, potenziare la cooperazione e investire in tecnologie strategiche. In gioco c’è la credibilità della deterrenza, ma anche la capacità industriale e la coesione politica dell’Alleanza. La prospettiva di Lorenzo Cesa, presidente della delegazione italiana all’Assemblea parlamentare della Nato
L'ossessione dell'io per la conquista del mondo è una malattia dell'anima. L'intervento di Pallavicini
Pubblichiamo l’intervento dell’Imam Yahya Pallavicini a Palazzo Montecitorio nella sessione plenaria della conferenza internazionale dell’IPU Unione Inter-Parlamentare sul tema del Dialogo Interreligioso contro l’odio e la polarizzazione. Un confronto tra autorità religiose e governanti da 68 parlamenti del mondo
Nato summit, ecco cosa lega l’Indo-Pacifico all’aumento del budget. L’analisi di Zeneli
Gli Stati Uniti saranno costretti da necessità strategiche a destinare una parte delle proprie risorse vitali dall’Europa all’Indo-Pacifico, con l’obiettivo di garantire un’efficace deterrenza contro la Cina. Questo scenario implica che gli alleati europei dovranno assumersi una maggiore responsabilità per la difesa convenzionale del teatro europeo. Il necessario aumento della spesa per la difesa, su scala generale, sarà funzionale a questo obiettivo. L’analisi di Valbona Zeneli, nonresident senior fellow presso l’Atlantic Council
Così i civili sono diventati strumenti di terrore. L’analisi di Shekhovtsov
Il “proxy bombing” emerge nella guerra russo-ucraina come tattica di guerra psicologica, in cui civili, spesso ignari o ricattati, vengono usati per trasportare esplosivi contro obiettivi simbolici. Servono strategie di resilienza sociale e di campagne di sensibilizzazione come l’ucraina “Out the FSB Operative”, che invita i giovani a segnalare i tentativi di reclutamento russo. L’analisi del politologo Anton Shekhovtsov, fondatore del Centre for Democratic Integrity a Vienna e docente alla Central European University
Da Cardiff 2014 all’Aia 2025, un decennio di sfide per l’Alleanza Atlantica. Il punto di Minuto Rizzo
Dal vertice del Galles del 2014 alle incertezze geopolitiche del 2025, la Nato ha attraversato un decennio di profonde trasformazioni. In un mondo sempre più frammentato e competitivo, l’Alleanza si è adattata tra crisi, partenariati e nuove sfide tecnologiche. Il prossimo vertice non sarà solo un appuntamento politico, ma un bilancio strategico al termine di un decennio nevralgico per la sicurezza collettiva. La retrospettiva di Alessandro Minuto Rizzo, ambasciatore e già vice segretario generale della Nato, comparsa sul numero di giugno di Airpress