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Giancarlo Giorgetti, la rivincita della prudenza e del rigore. Formica dell’anno 2025

Di Roberto Arditti

Formiche ha assegnato a Giancarlo Giorgetti il riconoscimento “Formica dell’anno 2025”. Una politica che non promette miracoli, ma costruisce la stabilità. Da ministro dell’Economia, Giorgetti ha fatto sua una massima antica: senza credibilità, nessuna politica economica è possibile. E oggi, per la prima volta dopo molto tempo, i numeri stanno dalla parte dell’Italia. Il ritratto di Roberto Arditti

Perché oggi non basta più dirsi liberali. La riflessione di Arditti

Continuare a difendere un liberalismo procedurale, fatto di regole astratte e divieti automatici, mentre il mondo investe, pianifica e protegge le proprie filiere, significa condannarsi all’irrilevanza. Non è più il tempo della neutralità. È il tempo delle scelte. La riflessione di Roberto Arditti

La trappola in cui Elly Schlein si è infilata da sola. Scrive Arditti

La politica è fatta di momenti: alcuni si colgono, altri si perdono. E quello mancato da Elly Schlein, sul palco di Atreju, rischia di diventare il simbolo di una stagione in cui la principale opposizione al governo appare più impegnata a evitare errori che a costruire alternative. Il commento di Roberto Arditti

La Grande Mela di Rama (e di Zohran, ovviamente). Il ritratto di Arditti

La biografia di lei e del marito è la carta geografica di una nuova New York: Uganda, India, Sudafrica e Queens per lui. Houston, Damasco, Dubai e Brooklyn per lei. Una coppia che incarna il meticciato cosmico della città e che porta al potere un immaginario completamente diverso: meno Wall Street, più strada. Il commento di Roberto Arditti

Troppa animosità su Incoronata Boccia, gli obiettivi sono altri. Il commento di Arditti

Le reazioni alle sue parole su Israele e Gaza appaiono eccessive e viziate da pregiudizio. Invece di un dibattito sui fatti e sulla deontologia giornalistica, si è scatenata una caccia alle streghe. Ma esiste davvero una mancanza di prove concrete su mitragliamenti sistematici contro civili inermi? E, al contrario, ci sono evidenze che smentiscano la sua tesi? Roberto Arditti ha esaminato fonti autorevoli e bilanciate per rispondere

Quando la scienza piega la testa all’ideologia. Scrive Arditti

Sorprende e amareggia la decisione del Festival della Scienza di Genova di rinunciare alla tradizionale sponsorizzazione di Leonardo, azienda leader del comparto tecnologico e industriale italiano, che non solo è la prima realtà nazionale della difesa, ma anche un campione mondiale nell’aerospazio civile, nella cybersicurezza, nell’elettronica avanzata

Shalom, la lezione indonesiana all'Onu. Il commento di Arditti

Il presidente indonesiano ha rilanciato con forza la soluzione “due popoli, due Stati”, sottolineando che “non possiamo vivere di odio e sospetto”. E ha chiuso il suo intervento con un gesto altamente simbolico: ha salutato con espressioni religiose di più fedi, fino a pronunciare un “Shalom” che in ebraico significa pace. Un segnale straordinario, perché un leader con centinaia di milioni di cittadini islamici “dentro casa” ha scelto di usare la parola simbolo del popolo ebraico

La morte di Kirk porta la pace tra Musk e Trump. Scrive Arditti

Questa alleanza non è solo una tregua, ma una strategia. Musk può finanziare campagne anti-censura e potenziare X come megafono Maga; Trump può mobilitare le masse con il suo carisma. Insieme, sono una minaccia per i democratici, già indeboliti dalla sconfitta di Harris

Il sentiero stretto (ma non impraticabile) di Netanyahu. Scrive Arditti

Netanyahu cammina su un sentiero stretto: deve gestire l’interno, con proteste contro il suo governo, e l’esterno, con pressioni globali. Ma non è impraticabile. Se Bibi sfrutterà questa forza relativa, potrebbe trasformare la sconfitta del 2023 in una vittoria strategica duratura. Il Medio Oriente non è un salotto ideologico: è un’arena dove contano i fatti, non gli slogan. L’opinione di Roberto Arditti

Putin, il predatore, is back. Arditti spiega perché ora

Pensare di fermare Putin con sanzioni blande o diplomazia morbida è un’illusione. L’attacco al volo di von der Leyen è un monito: la guerra ibrida colpisce ovunque, dai cieli alle infrastrutture. L’Europa deve smettere di scrivere lettere e passare ai fatti: rafforzare Galileo come alternativa al Gps, investire miliardi in cyber-difesa, coordinarsi con la Nato senza esitazioni

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