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L'Occidente ascolti la condanna di Hamas della Lega Araba. Scrive Arditti

Prima viene la legittimità interna, poi lo Stato internazionale. Se l’Europa si affrettasse a invertire questo ordine, rischierebbe di fare un favore proprio a chi vuole mantenere lo status quo: Hamas e i suoi sponsor. La dichiarazione della Lega Araba indica la strada per uscire dal conflitto, le mosse di Francia e Gran Bretagna rischiano di bloccarla

La questione palestinese non interessa più al mondo arabo. A cosa serve il muro del Cairo secondo Arditti

Il muro del Cairo è, nella sua materialità, la più drammatica e inoppugnabile dimostrazione di ciò che in molti fingono di non vedere: la questione palestinese non interessa più al mondo arabo. È diventata uno strumento utile solo per logorare Israele. Nessuno vuole risolverla. E il muro ne è il simbolo perfetto

La politica estera non si fa a Bruxelles. La lezione di Macron secondo Arditti

L’uscita di Macron, che lascia intendere la possibilità di un riconoscimento unilaterale dello Stato di Palestina, segue mosse analoghe da parte di Spagna, Irlanda e Norvegia. Eppure, ciascuno lo fa per conto proprio, altro che “coordinamento europeo”. Se c’è una lezione in questa vicenda è che l’Europa, di fatto, non esiste come soggetto geopolitico. Esistono i Paesi membri. E ciascuno si muove come crede

Dazi Usa all’Italia. Un vento forte, ma non un uragano. Arditti spiega perché

L’Italia, come l’intera Europa, può ridurre la dipendenza dal mercato americano, sviluppare il proprio mercato interno e neutralizzare l’impatto dei dazi grazie a filiere più snelle, integrate e autonome. Non dobbiamo nasconderci dietro ai timori: l’onda può incresparci, ma il mare non ci inghiottirà. L’analisi di Roberto Arditti

Gas, sanzioni e competitività. Il rischio tempesta perfetta per l’Europa secondo Arditti

Non possiamo vincere la battaglia geopolitica e perdere quella economica. La competitività industriale europea è un bene strategico al pari della sicurezza energetica. Se non ora, quando? Il commento di Roberto Arditti

La spesa militare indiana cresce e sceglie “made in Usa”. Opportunità per l’Europa (se lo capisce)

Il rilancio della spesa militare indiana è uno snodo strategico: per gli Stati Uniti rappresenta una carta fondamentale nel contenimento della Cina e nella sostituzione della Russia come fornitore chiave; per l’Europa può essere una straordinaria occasione industriale, a condizione di muoversi con velocità e pragmatismo

Maturità 2025: scena muta, protesta vuota. Scrive Arditti

Bene ha fatto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ad annunciare subito che dal prossimo anno chi sceglierà di boicottare la prova orale della maturità scolastica sarà bocciato. È un chiarimento doveroso: l’esame di Stato è un atto pubblico, formale, che serve a misurare non solo le conoscenze ma anche la disponibilità a confrontarsi con regole stabilite da altri

L’amara lezione di Bengasi e la debacle del “soft power”. L'analisi di Arditti

La vicenda imbarazzante di Bengasi, con tre ministri europei trattati come se fossero clandestini, non è frutto di un errore organizzativo, ma la conseguenza diretta di una doppia illusione coltivata per anni in Europa e a Washington. Ecco quale secondo Roberto Arditti

In Cisgiordania la svolta tribale che l’Europa dovrebbe ascoltare. Scrive Arditti

Il Wall Street Journal ha rivelato che il 24 marzo scorso il ministro israeliano dell’Economia Nir Barkat ha ricevuto una lettera da al-Jaabari, capo del clan più influente di Hebron, e altri quattro sceicchi, con una proposta destinata a cambiare il quadro: aderire agli Accordi di Abramo, costruendo un modello di “emirato palestinese” basato sul dialogo diretto con Israele e sul superamento della fallimentare leadership di Ramallah

Lo stop francese alle rinnovabili è l’occasione per l’Italia. Arditti spiega perché

Lo stop francese dice in sostanza: attenzione, non basta installare pannelli, bisogna garantire equilibrio al sistema. L’Italia può cogliere questo segnale per fare un passo avanti, non per tornare indietro. Riconoscere il valore strategico del nucleare non è rinunciare alla sostenibilità: è renderla possibile

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