La restrizione della Bce, la pochezza del bilancio comunitario, la volatilità dei mercati finanziari, le rigidità della spesa pubblica specialmente per il welfare, il populismo e le resistenze a vere riforme: attendersi una robusta crescita nel prossimo quinquennio sembra attualmente poco realistico e aspettarsi un “atterraggio morbido” dall’alta inflazione sarebbe sperare troppo
Salvatore Zecchini
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Il 2023? Non sarà stagflazione ma meno crescita e inflazione. Scrive Zecchini
Non sorprende che al primo indebolirsi del trend ascendente dei prezzi riecheggino in Italia e nei Paesi indebitati voci che invocano un atteggiamento più accomodante della Bce rispetto all’annunciato prolungamento della restrizione monetaria. Da ultimo, si è pronunciato in tal senso il presidente dell’Abi in un’intervista odierna in un quotidiano romano. L’analisi di Salvatore Zecchini
2022-2023, da un anno sconvolgente a uno nuovo forse meno incerto
Il messaggio principale che ci lascia l’anno al termine è accettare il cambiamento di scenario imposto dagli eventi come occasione per accelerare la preparazione del nostro Paese ad affrontare le crescenti difficoltà dei prossimi anni. Ad esempio, non giova la richiesta di annacquare la disciplina di bilancio del Patto di Stabilità per alimentare una spesa in deficit a scopo puramente assistenziale e non di crescita. L’analisi di Salvatore Zecchini
Verso una crescente statalizzazione dell’economia? L'analisi di Zecchini
L’espansione della spesa pubblica rivolta direttamente ed indirettamente al sistema produttivo fornisce un insostituibile sostegno all’economia, ma accentua la dipendenza del sistema imprese dalla finanza pubblica e dal Pnrr. Quanto questa statalizzazione dell’economia possa durare è difficile stabilirlo, ma bisogna sin d’ora interrogarsi su come sganciare la spinta alla crescita sia dal Pnrr, sia dallo Stato. L’analisi di Salvatore Zecchini
Politica economica, continuità e dissonanze tra i due governi secondo Zecchini
Sul fronte della politica economica si scorge una considerevole continuità con l’indirizzo del precedente governo, particolarmente nel dedicare la maggiore attenzione alla crisi energetica e ad alleviare il peso del caro-energia su imprese e famiglie. La manovra, tuttavia, appare più ardita di quanto programmato dal governo Draghi… L’analisi di Salvatore Zecchini
Quanto la Banca centrale ha a cuore la lotta all’inflazione? L'analisi di Zecchini
Cosa fare di fronte alle prolungate tensioni sui prezzi? Per i governanti si aprono varie possibilità di reazione con conseguenze molto diverse. Salvatore Zecchini spiega quali
Tra promesse (elettorali) e realtà. La corsa al voto vista da Zecchini
I partiti che hanno esposto i propri programmi e si stanno impegnando in veri tour de force per convincere un elettorato disilluso e disincantato della bontà dei loro propositi. Ma attenzione a cosa si può fare e cosa invece è destinato a rimanere nel libro dei sogni. L’analisi di Salvatore Zecchini
Politica degli aiuti e vincoli di bilancio. L'analisi di Zecchini
Indubbiamente la finanza pubblica va impiegata per promuovere la crescita, sostenere i settori più vulnerabili, fornire quei servizi a beneficio dello sviluppo sociale e perseguire la stabilità macroeconomica. Nondimeno, questi obiettivi vanno perseguiti con efficienza, con un’attenta selezione dei beneficiari
Crescita, inflazione e imprese. Le incertezze dell'economia italiana
Le evidenze ed osservazioni segnalate nelle relazioni di queste autorità indipendenti aiutano a tracciare il quadro delle incertezze e delle sfide, a cui si aggiunge l’attuale crisi di governo per completare il panorama. L’analisi dell’economista Salvatore Zecchini
Chi paga per il price cap su gas ed elettricità?
La Russia è ben consapevole che gli Stati europei non costituiscono un monopsonio e mirano ad azzerare gli acquisti della sua energia appena possibile. Sarebbe più efficiente imporre un dazio all’importazione in misura progressiva nel tempo a seconda del bisogno e tale da scoraggiare gli acquisti futuri dai russi. L’analisi di Salvatore Zecchini