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Per tornare a crescere è l'Europa che deve cambiare verso

Cercare di guadagnare competitività gli uni sugli altri ne è la logica e naturale conseguenza. In assenza di cambio, la svalutazione interna è il meccanismo attraverso cui si realizza questo processo. La riuscita, in termini di export, di queste politiche implica spostamenti di risorse dalle imprese meno efficienti e in contrazione verso quelle più dinamiche e in espansione. Per assecondare…

Bruxelles gradisce più disoccupati

Bruxelles sta forse dicendo che l'Italia deve innalzare il tasso di disoccupazione al 20% e oltre? Porsi questa domanda è legittimo, visto che aumenti di produttività del lavoro sono stati ottenuti in questo modo in Spagna e Portogallo, Paesi che si sono trovati in condizioni recessive analoghe a quelle dell'Italia, ma in cui il mercato del lavoro è peggiorato molto…

Vi spiego perché Bruxelles vaneggia nel bacchettare l'Italia sul Pil

Il quadro macroeconomico delle previsioni invernali della Commissione Europea fornisce lo scenario di riferimento in cui il nuovo Governo deve muoversi. Non si tratta di un quadro entusiasmante, ma lo si sapeva: la ripresa è modestissima e non riguarda il mercato del lavoro. La disoccupazione nel 2015, dopo due anni di rialzi del PIL, sarà ai livelli del 2013. Le…

Ecco perché anche la virtuosa Germania ha bisogno di riforme

I paletti della politica economica in Italia e negli altri Paesi periferici non sono solo dettati dalle esigenze di risanamento finanziario. Il riequilibrio competitivo è un vincolo altrettanto cogente per le scelte interne. La modalità asimmetrica con cui l’aggiustamento si sta svolgendo in Europa spinge i periferici a recuperare competitività con misure deflative e peggioramenti del mercato del lavoro. D’altro…

Perché i Jobs Act non servono a creare lavoro

La pubblicazione del dato Istat di dicembre su occupati e disoccupati consente di tirare qualche consuntivo sul deterioramento del mercato del lavoro nell’ultima recessione. Tra l'avvio della caduta produttiva nel secondo trimestre 2011 e il quarto trimestre 2013, quando presumibilmente il PIL è tornato a crescere, la flessione netta di occupati è stata di oltre 670 000 di unità. Dato…

Vietato festeggiare troppo con i dati Istat sulla fiducia delle imprese

Il dato in rialzo della fiducia delle imprese di gennaio è meno buono di quello che appare. Al di là del clima più positivo nei servizi e nel commercio, preoccupano la battuta d’arresto nella manifattura e il marcato deterioramento nelle costruzioni. Nella manifattura il segnale evidenzia un’attenuazione della fase di rialzi produttivi sperimentata negli ultimi mesi. Vi influisce un ciclo…

Ecco come alleviare le pene delle famiglie meno ricche

L'indagine di Banca d'Italia sui bilanci delle famiglie conferma il forte arretramento subito, in media, nell'arco dell'ultimo biennio dalle famiglie italiane in termini sia di reddito (-6%) sia di ricchezza (-6,9%). Quello che più colpisce è l'aumento delle ineguaglianze che questo deterioramento medio sottende. La concentrazione dei redditi si è, infatti, ulteriormente accentuata rispetto ai già elevati valori del 2010:…

Così la disoccupazione italiana è diventata strutturale

Nel 2007, il tasso di disoccupazione italiano era, con deboli tensioni inflazionistiche, al 6,1%. La percentuale dei ragazzi senza lavoro era del 20,3%, un po’ più del 6% se commisurata a tutta la popolazione in età tra i 15-24 anni. Quelle cifre sono diventate lo scorso novembre, rispettivamente, 12,7%, 41,6% e 11%. GLI EFFETTI DELLA RECESSIONE Il mercato del lavoro…

Così l'export può trainare la ripresa italiana

I segnali qualitativi più favorevoli per la nostra economia, evidenziatisi da alcuni mesi, si concretizzano finalmente anche negli indicatori quantitativi. L’incremento della produzione industriale di ottobre conferma che la recessione si è esaurita con il terzo trimestre e che in ottobre-dicembre si rivedrà, dopo 9 trimestri, un segno positivo nella variazione dell’attività economica. A favore di questa migliore dinamica produttiva…

Come Bruxelles conduce l'Italia e l'Europa all'agonia

Altro che deficit in più concesso perché siamo usciti dalla procedura di infrazione. La Commissione dice che non siamo ammissibili per la clausola degli investimenti e chiede di fare, nel 2014, 0,3 punti di PIL (4,8 miliardi) di aggiustamento strutturale in più rispetto a quanto programmato dal Governo (punto 12 della Commission opinion). È il two-pack in azione: severo, rigido,…

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