La sfida di martedì sarà dura per i candidati vice di Trump e Harris. Con la situazione in bilico negli Stati chiave, potrebbe essere l’occasione di imprimere una svolta alla campagna elettorale
Stefano Graziosi
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Qual è la posta in gioco nel dibattito tra Trump e Harris. L'analisi di Graziosi
L’attesa per il confronto del 10 settembre è alta. Pur avendo concordato di tenere il faccia a faccia su Abc News, i due sfidanti non sembrano ancora aver raggiunto un’intesa su un punto cruciale: i microfoni. Tutti i dettagli
Tim Walz è un grosso rischio per Kamala Harris. Ecco perché
La situazione resta ancora in evoluzione. Emerge tuttavia un dubbio. Se vuole arrivare alla presidenza, la Harris ha necessità di espandere significativamente la sua base di consenso. E, almeno per ora, è tutto da dimostrare che Walz si rivelerà la scelta giusta per conseguire questo fondamentale obiettivo
Il complicato rebus del vice di Kamala Harris
In definitiva, il vero rebus per la vicepresidente è trovare un profilo che sia in grado di federare il Partito democratico: una sfida tutt’altro che semplice, viste le divisioni che, su varie questioni, attraversano – non certo da oggi – questo schieramento. L’analisi di Stefano Graziosi
Tutti gli scogli che dovrà affrontare Kamala Harris. L'analisi di Graziosi
Nonostante lo sfoggio di unità registratosi negli ultimi giorni, il Partito Democratico resta segnato da profonde fratture interne a livello elettorale, parlamentare e finanche di establishment. Questo non vuol dire, attenzione, che la vicepresidente sia spacciata ancor prima di ricevere la nomination. Significa semmai che l’euforia di questi giorni non tiene conto di alcuni nodi strutturali. Nodi che la Harris dovrà urgentemente risolvere, se vuole realmente arrivare alla presidenza degli Stati Uniti
L’incerto futuro della candidatura di Biden. Gli scenari di Graziosi
Il rischio è che, chiunque sia alla fine il candidato presidenziale, l’Asinello si ritrovi diviso, sia in termini di base che di truppe parlamentari, tra “bideniani” e “anti-bideniani”: uno scenario, questo, che potrebbe seriamente azzoppare il partito alle elezioni di novembre
Il dibattito presidenziale ha messo nei guai Biden. Ecco perché
“Penso che abbiamo fatto bene”, ha detto alla stampa il presidente uscente poco dopo la fine del confronto. Tuttavia vari settori dell’Asinello ribollono. Si parla di una possibile sostituzione, ma è più facile a dirsi che a farsi…
Anomalie e primati del primo dibattito tra Biden e Trump
I due contendenti alla Casa Bianca non sono ancora ufficialmente i candidati dei rispettivi partiti, ma si scontreranno ugualmente il 27 giugno nel primo dibattito televisivo in vista delle elezioni presidenziali di novembre. A che punto sono le campagne elettorali e cosa potrebbe succedere dopo lo scontro tv
Crescono le chances di Marco Rubio come vice di Trump. Ecco perché
C’è stato un tempo in cui Trump e Rubio non si amavano affatto. Durante le primarie presidenziali repubblicane del 2016, i due divennero acerrimi avversari, non risparmiandosi pesanti stoccate reciproche. Poi, dopo l’arrivo alla Casa Bianca, i loro rapporti sono notevolmente migliorati. Va detto però che Trump non ha intenzione di rivelare il nome del suo candidato vice prima della Convention nazionale repubblicana, che si terrà a Milwaukee in luglio
Ecco le strategie dei candidati sulla condanna di Trump
La campagna di Trump punta innanzitutto a cavalcare la tesi della persecuzione politico-giudiziaria. Il giorno stesso del verdetto, l’ex presidente ha tenuto un evento di fundraising a New York a cui, tra i vari miliardari, ha preso parte anche il ceo di Blackstone, Stephen Schwarzman. Anche Elon Musk ha difeso il candidato repubblicano. Ma se in termini di raccolta fondi la condanna ha rafforzato la campagna elettorale, la situazione appare più in chiaroscuro sul piano dei consensi popolari