Formazione di “opinion leader” musulmani nei Paesi non islamici, democrazia, rispetto delle leggi dei vari Paesi, condanna del terrorismo e uso del web per diffondere idee di tolleranza contro gli estremismi. Sono alcuni punti contenuti nel documento conclusivo del Congresso internazionale delle comunità musulmane tenutosi negli Emirati Arabi Uniti l’8 e il 9 maggio e diffuso dalla Coreis, la Comunità…
Stefano Vespa
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Attentato a Parigi, la tragica normalità del terrore e l'esempio dell'Italia
L’attentato di Parigi del 12 maggio da parte di un ceceno naturalizzato francese rappresenta la tragica normalità di questa epoca. Arrivato in metropolitana nel quartiere dell’Opera, nel cuore di Parigi, il ventunenne Khamzat Azimov ha cominciato ad accoltellare i passanti uccidendone uno e ferendone quattro al grido di Allahu Akbar ed è stato ucciso dai poliziotti. Ormai sappiamo che queste…
Chi sbaglia paga. La lezione dei Carabinieri, grazie al generale Nistri
L’Arma dei Carabinieri ha destituito i due militari accusati di aver stuprato due studentesse americane a Firenze nella notte tra il 5 e 6 settembre dell’anno scorso. Mentre sono in corso le inchieste della procura di Firenze e della procura militare di Roma, il Corriere della Sera ha anticipato la conclusione del procedimento disciplinare interno con la destituzione di Marco…
Dall'immigrazione i soldi per i terroristi. Ecco come le cellule operavano in Italia
I soldi guadagnati gestendo l’immigrazione clandestina utilizzati per l’acquisto di armi e mezzi per i ribelli siriani e per i qaedisti di Jahbat al Nusra: raccolta di denaro, riciclaggio, finanziamento al terrorismo jihadista. È di particolare importanza l’inchiesta che ha smantellato un’ampia rete di fiancheggiatori del terrorismo internazionale: 14 arrestati, di cui 11 siriani e 3 marocchini, una cellula individuata…
Un caos figlio di quattro anni di campagna elettorale
Quando si dice che in Italia la campagna elettorale non finisce mai si ha l’impressione di una battuta, di un’esagerazione. Invece no: da oltre quattro anni è proprio così, senza soluzione di continuità. Quando Matteo Renzi prese il posto di Enrico Letta a Palazzo Chigi era il febbraio 2014: subito lanciò la proposta di riformare la Costituzione e il Consiglio…
L'eredità di Minniti: crollo degli sbarchi e l'Onu in Libia. Ma l'Europa resta indifferente
L’ordinaria amministrazione di un governo ormai scaduto non esiste nel caso del ministro dell’Interno che, in qualunque epoca, ha sempre gatte da pelare. Così Marco Minniti alterna missioni in Libia o in Niger con ordinarie questioni di ordine pubblico e con interventi nei quali riassume lo stato dell’arte sull’immigrazione. L’ha fatto domenica 6 maggio al convegno di Limes a Genova,…
Dalla festa dell'Esercito un messaggio alla politica: servono più risorse
Sono finiti i tagli alle risorse e, con il Libro bianco, è stato messo a punto un progetto di ampio respiro per la riforma della Difesa, ma tanto resta ancora da fare. L’intervento di Roberta Pinotti alla festa per il 157° anniversario della costituzione dell’Esercito è stato inevitabilmente un bilancio della sua attività di ministro della Difesa. “Non sono stati…
Le stragi dell'Isis obbligano a non lasciare solo l'Afghanistan
Erano stati i talebani, lo scorso 25 aprile, ad annunciare la nuova campagna di primavera contro Stati Uniti e i loro alleati. Invece le prime stragi dopo l’annuncio sono opera dell’Isis che ha di nuovo insanguinato l’Afghanistan con attentati significativi per modalità e obiettivi. Il primo è avvenuto nel centro di Kabul, nei pressi del quartier generale dell’intelligence afghana, dove…
L’Afghanistan tra il rinnovato impegno della Nato e i distinguo di Usa, Germania e Italia
La Nato non abbandona l’Afghanistan, continua a sostenere il governo di Ashraf Ghani e a sperare in una trattativa con i talebani contando anche su Pakistan, Russia e Iran. I talebani, però, hanno altre intenzioni e annunciano una nuova campagna di primavera dichiarando che gli obiettivi principali saranno gli Stati Uniti, in particolare l’intelligence, e i loro alleati e solo…
Cosa si muove in Libia dopo il ritorno di Haftar
Il generale Khalifa Haftar non è morto com’era stato ipotizzato nei giorni scorsi ed è tornato a Bengasi, ma forse non si sente tanto bene se, come riportano alcune cronache, potrebbe cedere la guida delle sue forze armate al suo vice. In un equilibrio perennemente instabile come quello libico è impossibile avventurarsi in previsioni: l’unica certezza è una grande confusione…