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Addio Jean-Louis Trintignant. Le foto dell’attore francese dall’archivio Pizzi

“Un formidabile talento artistico”. Così il presidente francese Emmanuel Macron ha definito Jean-Louis Trintignant, l’attore francese scomparso stamattina all’età di 91 anni.

Gigante del cinema francese, Trintignant ha recitato per mezzo secolo, interpretando circa 160 ruoli tra teatro e cinema. Entrato nella storia del cinema con “Un uomo e una donna” di Claude Lelouch – Palma d’oro a Cannes nel 1966 – vinse anche il premio di interpretazione a Cannes per “Z” di Costa Gravas nel 1969 e il Cesar come miglior attore per “Amour” di Michael Haneke nel 2013. Nasce l’11 dicembre 1930 a Piolenc, nel sud della Francia, figlio di un industriale, nipote del pilota da corsa Maurice Trintignant. Esordisce sul palcoscenico nel 1951, in “Marie Stuart” di Schiller, e sullo schermo in “Se tutti i ragazzi del mondo”, di Christian-Jaque (1956). Lo stesso anno va in tournée insieme a Brigitte Bardot (“E Dio… creò la donna”, Roger Vadim). Di ritorno dal traumatico servizio militare in Algeria, l’attore parte con “Les Liaisons Dangereuses” (Vadim). In Italia gira “Il Sorpasso” di Dino Risi e “Il Conformista” di Bernardo Bertolucci.

“La morte di Maria è stata la più grande sofferenza della mia vita. Era impossibile immaginare un giorno senza sentire la sua voce, senza vedere il suo sorriso. Niente al mondo avrebbe potuto toccarmi di più”. Così si espresse Jean-Louis Trintignant sulla morte della figlia Marie, spiegando che per due mesi era stato “un morto vivente, incapace del minimo movimento”.

Marie Trintignant fu tragicamente uccisa la notte del 27 luglio 2003, a pugni e a schiaffi dal compagno Betrand Cantat, popolarissimo leader della rock band francese Noir Desir, in una stanza d’albergo. La sofferenza fu tale che Trintignant pensò di porre fine alla sua vita: “Quando la rabbia è in te, i sentimenti più estremi diventano normali. Ma ci penso sempre. Tutto il tempo. Non so se la morte può essere più forte rispetto ai rari momenti di felicità che ricevo da uno spettacolo di poesie o da un pasto con un amico”, disse ancora a proposito di questo tragico evento che lo tenne per un decennio lontano dai set cinematografici. L’attore disse anche che sarebbe stato pronto a commettere l’irreparabile, uccidere l’assassino di sua figlia di cui non fece mai il nome. “Ma devo pensare ai quattro bambini di cui mia figlia si è presa cura con tanto amore, e mi dico che meritano più dell’odio”, aggiungeva.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata

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