Skip to main content

Cosa facevano Andreotti e Craxi al Teatro Rossini. Foto di Pizzi

1 / 24
Guido Crosetto
2 / 24
Guido Crosetto
3 / 24
Guido Crosetto
6 / 24
Guido Crosetto, Maurizio Ridolfi, Giovanni Orsina
8 / 24
Guido Crosetto, Stefania Craxi
9 / 24
Guido Crosetto, Stefania Craxi
12 / 24
Maurizio Ridolfi, Giovanni Orsina
Maurizio Ridolfi
13 / 24
Maurizio Ridolfi, Giovanni Orsina
14 / 24
Giovanni Orsina, Gaetano Quagliariello
15 / 24
Giovanni Orsina, Gaetano Quagliariello
16 / 24
Stefania Craxi, Guido Crosetto
17 / 24
Stefania Craxi, Guido Crosetto
18 / 24
Stefania Craxi
19 / 24
Stefania Craxi
22 / 24
Stefano Andreotti, Stefania Craxi
23 / 24
Stefano Andreotti, Stefania Craxi
24 / 24
Stefano Andreotti, Carlotta Tagliarini
Maurizio Ridolfi

Si è tenuta ieri a Palazzo Santa Chiara, a Roma, la presentazione del libro “La repubblica del presidente” (Viella) a cura di Giovanni Orsina e Maurizio Ridolfi. Organizzato dalla Fondazione Bettino Craxi, ha visto come protagonisti, assieme ai curatori del testo, Stefania Craxi, Guido Crosetto, Dario Parrini e Gaetano Quagliariello.

“Per comprendere le trasformazioni della democrazia e il mutevole rapporto tra poteri pubblici e cittadini – si legge nella quarta di copertina -, sempre più centrali sono divenuti il ruolo e la figura del presidente della Repubblica. In un’ottica di storia comparativa e transnazionale, i contributi raccolti in questo volume cercano di definire le peculiarità dei sistemi politici, e al contempo di cogliere similitudini e assonanze tra i diversi modelli repubblicani (parlamentare, presidenziale o semi-presidenziale), con una particolare attenzione sia alle presidenze “di garanzia” (Italia e Germania), sia a quelle “governanti” (Francia, Stati Uniti e paesi latinoamericani come il Cile)”.

Attraverso inedite fonti d’archivio e innovativi percorsi di ricerca, vengono analizzati lo stile e i linguaggi presidenziali: retoriche, simboli, rituali, le rappresentazioni dello Stato, l’uso pubblico delle narrazioni storiche nel rapporto con i media, e soprattutto con i cittadini, nel quadro di quella “pedagogia civile” promossa dai Presidenti della Repubblica, in cui si coniugano storia e memoria pubblica, civismo e cittadinanza.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata


×

Iscriviti alla newsletter