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Dino Zoff torna in partita al Circolo Aniene con Fabbricini e Malagò. Foto di Pizzi

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Dino Zoff
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Massimo Fabbricini, Dino Zoff e Piero Trellini
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Dino Zoff
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Dino Zoff e Annamaria Passerini
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Dino Zoff
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Giovanni Malagò
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Giovanni Malagò e Dino Zoff
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Giovanni Malagò e Dino Zoff
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Giovanni Malagò e Dino Zoff
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Massimo Fabbricini, Emilio Targia, Giovanni Malagò, Piero Trellini e Dino Zoff
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Emilio Targia, Giovanni Malagò, Piero Trellini e Dino Zoff
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Emilio Targia, Dino Zoff e Piero Trellini
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Dino Zoff e Massimo Fabbricini
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Dino Zoff e Massimo Fabbricini
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Dino Zoff e Massimo Fabbricini

Serata mondana per il celebre ex portiere della nazionale di calcio – campione del mondo nel 1982 – Dino Zoff al Circolo Aniene. L’occasione è stata la presentazione del libro “La Partita. Il romanzo di Italia-Brasile” di Piero Trellini, edito da Mondadori.

Presenti all’evento, oltre il celebre calciatore campione del mondo, l’autore del libro e il nostro Umberto Pizzi, anche Giovanni Malagò, Massimo Fabbricini ed Emilio Targia.

Ecco la quarta di copertina del libro:

Nel pomeriggio più caldo del secolo si incrociano i destini di un arbitro scampato all’Olocausto, un centravanti in attesa di rinascita, un capitano che ha fatto la rivoluzione, un fotoreporter con un dolore al petto, un portiere considerato bollito, un centrocampista con le scarpe dipinte, un commissario tecnico con la pipa e un inviato alla sua ultima estate. Si trovano tutti ai Mondiali di Spagna nel momento in cui l’Italia incontra il Brasile. È l’ultima partita prima della semifinale. Per arrivarci, ai sudamericani basta un punto. Dalla loro hanno la bellezza, gli elogi e il pronostico. Oltre all’allegria. Per gli azzurri, invece, chiusi nel loro silenzio e in guerra contro il Mondo, è una sfida ai limiti dell’impossibile. Il sole è ancora alto, lo stadio è pieno, l’epilogo sembra scritto. A farlo sui giornali ci hanno già pensato Gianni Brera e Mario Vargas Llosa. A pochi passi da loro, in tribuna, c’è un bambino di dieci anni, si chiama José e non sa che diventerà un simbolo. Gli altri, invece, non possono nemmeno immaginare che quella sarà la più grande partita mai giocata su un campo da calcio. Hanno tutti lo stesso sangue e nascondono segreti inconfessabili. Per conoscerli, però, bisogna seguire dal principio i fili che li hanno condotti fino a quel 5 luglio del 1982 dentro lo stadio Sarriá di Barcellona.

(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)

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