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Addio Arrigo Levi, storico giornalista e saggista. Foto di Pizzi

Giornalista, scrittore, ma non solo. È morto oggi all’età di 94 anni Arrigo Levi. Appartenente alla comunità ebraica di Modena, fu costretto nel 1942 a trasferirsi con i genitori in Argentina per sfuggire alle persecuzioni delle leggi razziali.

Si è avvicinato al giornalismo a Buenos Aires collaborando al giornale “L’Italia libera” del Partito d’Azione. Tornato con la famiglia in Italia subito dopo la guerra, Levi si è laureato in Filosofia e ha lavorato all'”Unità Democratica”, giornale diretto da Guglielmo Zucconi. Trasferitosi in Israele si è arruolato volontario nelle brigate del Negev e ha partecipato alla prima guerra arabo-israeliana, scrivendo corrispondenze dal conflitto per i quotidiani Libertà e Gazzetta di Modena, nonché per la rivista socialista Critica Sociale diretta da Ugo Guido Mondolfo.

Di nuovo in Italia, si è trasferito a Londra, dove ha lavorato al programma “Radio Londra” presso la BBC. Poi è stato corrispondente del quotidiano torinese “Gazzetta del Popolo” e del quotidiano “Corriere d’Informazione”, edizione pomeridiana del “Corriere della Sera”. Nel 1960 si è trasferito a Mosca. Qui, fino al 1962, è stato corrispondente del Corriere della Sera e poi, fino al 1966, è stato corrispondente de Il Giorno. Nel 1966 e’ passato alla Rai, dove ha condotto il telegiornale fino al 1968: una novità per l’epoca perché prima le notizie venivano lette da uno speaker e non da un giornalista professionista.

Dal 1969 Levi ha lavorato alla Stampa di Torino prima come inviato e poi come direttore. Dal 1979 al 1983 ha collaborato con il Times, curando la rubrica di problemi internazionali. Nel 1988 e’ diventato capo editorialista del Corriere della sera e dal 1998 al 15 maggio 2013 e’ stato consigliere per le relazioni esterne del Quirinale, prima con Carlo Azeglio Ciampi e poi con Giorgio Napolitano. Il nome di Levi e’ associato a tanti programmi curati per la Rai, come Tam Tam (1981), Punto sette e Punto sette, una vita. Ha lavorato anche per Canale 5, guidando il programma Tivù Tivù con Angelo Campanella (dal 1987 al 1988). In seguito è ritornato in Rai, con le trasmissioni I giorni dell’infanzia (1993), Emozioni Tv (1995) e Gli archivi del Cremlino (1997), della quale è stato anche autore. Nel 1999, su Raiuno, ha condotto C’era una volta la Russia.

Tutte le foto di Umberto Pizzi.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata

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