Tutti presenti al Quirinale per gli scambi di auguri con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Tra le alte cariche dello Stato c’erano il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni; i ministri Maria Elena Boschi, Marianna Madia, Andrea Orlando, Pier Carlo Padoan, Gian Luca Galletti, Graziano Delrio, Valeria Fedeli e Beatrice Lorenzin.
Hanno partecipato alla tradizionale cerimonia natalizia il presidente emerito Giorgio Napolitano; il sindaco di Roma, Virginia Raggi (unica esponente del Movimento Cinque Stelle presente); il presidente del Senato, Pietro Grasso; il presidente della Camera, Laura Boldrini e il vicepresidente della Corte Costituzionale, Giorgio Lattanzi. C’erano anche Pier Ferdinando Casini, Roberto Giachetti, Maurizio Gasparri, Renato Brunetta, Gianfranco Fini, Gianni Letta, Giovanni Legnini, Giovanni Toti e Paolo Romani.
Il presidente Mattarella ha parlato tra l’altro del clima di scontro nella politica italiana all’indomani del referendum costituzionale: “C’è assoluta necessità di un clima più sereno […] la dialettica rappresenta un ingrediente indispensabile della vita sociale e della democrazia”.
Sulla consulta del 5 dicembre, Mattarella ha chiarito come l’alta affluenza al referendum sia stata dimostrazione della “solidità della nostra democrazia” e di una “domanda dei nostri concittadini di maggiore partecipazione”. Una domanda che – ha sottolineato – “non va strumentalizzata né manipolata”.
Il capo dello Stato ha riconosciuto che “ci troviamo nella fase conclusiva della legislatura, con un orizzonte di elezioni”. Con ogni probabilità, Mattarella avrebbe già provveduto a programmare lo scioglimento delle Camere per andare ad elezioni a febbraio-marzo 2017. Ma manca una legge elettorale omogenea, ha ripetuto durante l’incontro: “A questo scopo, quello di consentire nuove elezioni con esiti chiari è necessario dotare il nostro Paese di leggi elettorali, per la Camera e per il Senato, che non siano, come in questo momento, l’una fortemente maggioritaria e l’altra assolutamente proporzionale ma siano omogenee e non inconciliabili fra di esse”.
Stefano Carofei / Imagoeconomica