Bruno Tabacci mette il simbolo di Centro democratico a disposizione della lista +Europa. Il parlamentare ha comunicato la decisione durante la conferenza stampa organizzata da Emma Bonino, Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi per protestare contro le modalità previste dalla legge per la presentazione della lista alle elezioni.
“Sono rimasto molto colpito dalla vicenda della lista +Europa. Ho deciso di mettere a disposizione il simbolo del Centro democratico per recuperare una dimensione di libertà che è fondamentale. Se non ci fosse stata la lista di Emma Bonino saremmo stati tutti più poveri”, ha dichiarato Tabacci.
“Con +Europa era in campo una bella opzione europeista che incrocia perfettamente l’impostazione degasperiana e il federalismo di Spinelli – ha detto Tabacci in un’intervista ad Avvenire -. Rischiava di restare fuori dalla contesa per assurdi motivi burocratici una proposta seria e coerente”. Sulle differenze politiche fra ex democristiani ed ex radicali, l’esponente centrista ha detto che “su questa stessa visione dell’Ue abbiamo impostato l’intera nostra esperienza parlamentare. Sui temi sensibili si vota secondo coscienza. Nella nostra lista non ci sono vincoli su questi argomenti”.
Formiche.net ha suggerito un’intesa fra la Bonino e la Lorenzin, ma nessuno immaginava che di lì a poco Bruno Tabacci facesse uscire dal cilindro una soluzione ancora più facile e meno impegnativa (per la leader radicale). “Sono tutti contenti della soluzione e obiettivamente occorre riconoscere a Tabacci generosità ed abilità politica ed alla Bonino il merito di non arrendersi mai nelle sue battaglie”, si legge in un articolo a firma di Veronica Sansonetti su Formiche.net -.
“Restano due punti – continua Sansonetti -. Il primo solo apparentemente formale: nell’anno di grazia 2018 è possibile che il tema dell’accesso alle elezioni debba essere regolato in questo modo opaco e greve? Secondo punto invece è politico. Sono sicure la Bonino e la Lorenzin che la loro unione civile non possa essere una opportunità comunque, anche senza il vincolo della necessità?”.
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