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Colloqui sulla democrazia con Cicchitto, Latella, Scaramucci e Ruocco. Le foto

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Fabrizio Cicchitto
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Carla Ruocco, Giorgio Lainati
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Carlotta Ventura
Paolo Messa, Carla Ruocco, Giorgio Lainati, Andrea Orsini, Alessandro Alfieri
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Paolo Messa, Carla Ruocco, Giorgio Lainati, Andrea Orsini, Alessandro Alfieri
cina
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Alessandro Alfieri
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Alessandro Alfieri
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Andrea Orsini
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Carla Ruocco
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Carla Ruocco
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Carla Ruocco
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Andrea Orsini
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Paolo Messa, Carla Ruocco
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Alessandro Alfieri
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Sandro Gozi
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Andrea Orsini
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Sandro Gozi, Paolo Messa
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Sandro Gozi
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Sandro Gozi, Paolo Messa, Giorgio Lainati
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Sandro Gozi, Paolo Messa
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Paolo Messa
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Roberto Basso
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Flavia Giacobbe
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Roberto Basso
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Flavia Giacobbe
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Flavia Giacobbe
Marco Valbruzzi, Antonio Zennaro, Lorenzo Infantino, Flavia Giacobbe, Fabrizio Cicchitto
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Marco Valbruzzi, Antonio Zennaro, Lorenzo Infantino, Flavia Giacobbe, Fabrizio Cicchitto
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Lorenzo Infantino
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Antonio Zennaro
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Marco Valbruzzi
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Antonio Zennaro
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Fabrizio Cicchitto
Cicchitto
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Fabrizio Cicchitto
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Antonio Zennaro
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Lorenzo Infantino
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Marco Valbruzzi
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Marco Valbruzzi
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Fabrizio Cicchitto, Giorgio Lainati
Paolo Messa, Carla Ruocco, Giorgio Lainati, Andrea Orsini, Alessandro Alfieri
cina
Marco Valbruzzi, Antonio Zennaro, Lorenzo Infantino, Flavia Giacobbe, Fabrizio Cicchitto
Cicchitto

Una giornata di dibattiti e interviste faccia faccia sui temi dell’Occidente e la rottura degli ordini democratici, sulle nuove egemonie culturali in Europa e i nuovi scenari internazionali si è tenuta ieri al Centro studi americani dal titolo Colloqui sulla democrazia. Tanti i relatori in sala: da Fabrizio Cicchitto ad Antonio Zennaro da Anthony Scaramucci (qui cosa ha detto) a Maria Latella, poi ancora Andrea OrlandoRiccardo FraccaroStefano Feltri.

“Partiamo dal nodo di contenuto. E dico che il punto non è il conflitto in sé sui conti con l’Europa. Perché avremmo anche potuto sfidare Bruxelles sul parametro del 3%, però avremmo dovuto farlo concentrando tutte le risorse in due direzioni: investimenti infrastrutturali e riduzione della pressione fiscale per le imprese e il costo del lavoro”, ha detto Fabrizio Cicchitto in una conversazione con Formiche.net a margine del panel dedicato all’Occidente e alla rottura degli argini democratici. “Questo sì che sarebbe stato funzionale alla crescita, all’aumento della produttività, all’aumento dell’occupazione e all’aumento dei salari. Bruxelles avrebbe avuto più di una difficoltà a bocciarci. Senza dimenticare che, visto che siamo di fronte a un governo che si autodenomina del cambiamento, si sarebbero potuti anche misurare con il nodo della pur minima riduzione della spesa pubblica andando oltre l’eliminazione dei vitalizi di duemila parlamentari” (qui l’intervista completa).

Ecco tutte le foto della giornata.

(c) Imagoeconomica


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