I Paesi partecipanti alla Conferenza di Berlino sulla Libia hanno approvato la dichiarazione finale che sarà sottoposta ora all’attenzione dei leader libici giunti nella capitale tedesca: il capo del governo di Tripoli Fayez al Sarraj e il generale Khalifa Haftar. La bozza circolata nelle ultime ore e approvata dai partecipanti prevede, tra le altre cose, il cessate il fuoco permanente e un embargo sulle armi, insieme all’avvio di un processo politico per arrivare a un governo libico unico.
“È arrivato il momento per la Libia di scegliere il proprio futuro, un futuro libero dalle violenze alimentate da attori esterni”. È quanto ha detto oggi il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, durante la conferenza sulla Libia a Berlino. “Invitiamo tutte le parti coinvolte a cogliere questa opportunità”, ha scritto Pompeo su Twitter, “attraverso la mediazione facilitata dall’Onu, per affrontare le questioni politiche, economiche e di sicurezza che le dividono”.
La guerra civile in Libia reca il rischio di un’escalation delle violenze a livello regionale. È quanto ha detto oggi il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, presente a Berlino in occasione della Conferenza sulla Libia. “Ci troviamo di fronte a un chiaro rischio di escalation regionale”, ha commentato Guterres, secondo quanto riferito dalla Ria Novosti. “È giunto il momento di prendere misure immediate e decise per evitare una guerra civile in piena regola”. Secondo il leader dell’Onu, infatti, “questo conflitto potrebbe generare un incubo umanitario e lasciare il Paese in balìa di una divisione permanente.
Leggi qui l’articolo sull’esito della conferenza a firma di Marta Ottaviani
(Testo Askanews)
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