L’ora X scatterà domattina alle 9 quando a Strasburgo si svolgerà la prima votazione per la scelta del nuovo presidente del Parlamento europeo dopo l’addio del tedesco Martin Schulz. Due i candidati – entrambi italiani – con maggiori chance di vittoria: si tratta del socialista Gianni Pittella e del popolare Antonio Tajani.
Insieme a loro – ma con scarsissime possibilità di spuntarla – correranno anche il liberale Guy Verhofstadt, l’esponente del gruppo di Marine Le Pen e Matteo Salvini Laurentiu Rabega, la conservatrice Helga Stevens, la verde Jean Lambert e l’altra italiana, Eleonora Forenza, della sinistra radicale. L’unico considerato in grado di insidiare Tajani e Pittella era il leader dell’Alde Verhofstadt, ma le sua quotazioni sono drasticamente diminuite dopo l’accordo con i cinquestelle fatto poi saltare dai suoi stessi compagni di gruppo.
Difficile, comunque, che il nuovo presidente dell’Europarlamento sia eletto in mattinata. Le regole prevedono, infatti, che durante i primi tre scrutini per essere eletti occorra la maggioranza assoluta dei voti. Dal quarto scrutinio in poi, invece, l’elezione si trasformerà in un testa a testa tra i due candidati più votati, con ogni probabilità proprio Tajani e Pittella: vince chi otterrà il numero maggiore di voti.
E’ a questo punto che l’esponente del Ppe potrebbe far valere il lieve vantaggio di cui al momento è accreditato: secondo le previsioni della vigilia, infatti, Tajani può contare su un numero maggiore di voti, se non altro perché il gruppo dei popolari è composto da 216 deputati mentre quello dei socialisti da 189.
Nulla è scontato, però: molto dipenderà dagli accordi politici che eventualmente anche domani sarà siglati tra le varie forze presenti al Parlamento europeo. Dopo il primo scrutinio delle 9, i parlamentari torneranno eventualmente a votare alle 12, alle 17 e alle 20. Nel frattempo non si fermeranno le trattative per raggiungere possibili accordi in grado di cambiare l’esito del voto.
L’ultimo italiano a presiedere il Parlamento europeo è stato il democristiano Emilio Colombo dal 1977 al 1979.
Ecco i duellanti Gianni Pittella e Antonio Tajani visti da Umberto Pizzi.
(Foto di Umberto Pizzi/Riproduzione riservata)