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La Ferrari compie 70 anni, le foto del fondatore Enzo Ferrari. Archivio Pizzi

enzo ferrari
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Il 6 settembre si aprono le celebrazioni per il 70esimo anniversario della nascita della Ferrari. Per la scuderia ha riletto in chiave moderna gli stilemi e gli elementi che hanno caratterizzato settanta tra le auto più belle della storia dando vita ad altrettanti “vestiti” unici. Inoltre, per celebrare i 70 anni dalla nascita del Cavallino Rampante, 450 Ferrari partiranno da 9 città europee per fare un tour che si concluderà a Maranello con una festa finale.

“La storia dell’azienda comincia ufficialmente nel 1947 – si legge sul sito ufficiale del Cavallino Rampante -, quando dallo storico portone di via Abetone Inferiore a Maranello uscì la prima vettura marchiata Ferrari, la 125 S, una vettura frutto della passione e della determinazione del fondatore Enzo Ferrari. Nato a Modena il 18 febbraio 1898 e scomparso il 14 agosto 1988, Enzo Ferrari ha dedicato tutta la sua vita alle corse automobilistiche. Pilota ufficiale dell’Alfa Romeo nel 1924, cinque anni dopo fondò la Scuderia Ferrari, in viale Trento Trieste a Modena, con lo scopo di far partecipare alle competizioni automobilistiche i propri soci, soprattutto gentlemen”.

Il fondatore della casa automobilistica di Maranello non amava la mondanità né rilasciare interviste. L’ultima la concesse a Enzo Biagi nel 1987 (qui il video), e alla domanda del giornalista su cosa abbia contato di più nella sua vita, se la passione o il desiderio di affermarsi rispose: “Principalmente la passione. Io mi sono permesso di giudicare l’automobile come una conquista di libertà per l’uomo”.

“Ferrari era un attore formidabile – scriveva Luca Dal Monte, autore di Ferrari Rex (Giunti – Giorgio Nada Editore) e biografo -. È sempre stato un ottimista, ma non è mai stato un ingenuo. Aveva i piedi ben piantati per terra. Ha sempre saputo quello che voleva e quanto valeva. La fama planetaria non rientrava nel suo orizzonte: per lui era un effetto secondario, accettato tutt’altro che facilmente…”.

Ecco, allora, una serie di foto dall’archivio di Umberto Pizzi.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata


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