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“La deriva del femminismo” con Valeria Fedeli, Francesco Giorgino e Isabella Rauti. Foto di Pizzi

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Maria Elena Capitanio
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Francesco Giorgino, Maria Elena Capitanio
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Maria Elena Capitanio e marito
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Isabella Rauti
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Valeria Fedeli
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Cristina Rossello
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Valeria Fedeli e Francesco Giorgino
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Isabella Rauti e Valeria Fedeli
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Isabella Rauti e Valeria Fedeli
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Giulio Zumstein
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Giulio Zumstein
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Francesco Giorgino, Francesco Bonazzi, Maria Elena Capitanio, Cristina Rossello
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Isabella Rauti, Valeria Fedeli, Francesco Giorgino, Francesco Bonazzi, Maria Elena Capitanio, Cristina Rossello
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Isabella Rauti, Valeria Fedeli, Francesco Giorgino, Francesco Bonazzi, Maria Elena Capitanio, Cristina Rossello
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È stato presentato ieri il libro “La deriva del femminismo. Dalle suffragette al movimento Me Too”, edito da Historica, al Roma Cavalieri alla sala Belle Arti con l’autrice Maria Elena Capitanio.

Sono intervenuti nel dibattito Isabella Rauti, Valeria Fedeli, Francesco Giorgino e Cristina Rossello, moderati da Francesco Bonazzi.

Il pamphlet, in uscita proprio oggi, ha la prefazione firmata da Francesco Borgonovo.

La quarta di copertina recita così: “Un viaggio sulle tracce dell’identità femminile. Dai primordi del femminismo settecentesco passando per il power dress delle leader politiche del Novecento, fino al movimento Me Too, il pamphlet analizza le polarizzazioni che la lotta per la parità dei diritti delle donne ha portato nella società occidentale. Un punto di vista forte, a tratti carico di emotività, che lancia interrogativi sul futuro dell’emancipazione di genere rompendo i classici tabù che tendono a limitare il dibattito su questo tema. Cosa rimane oggi del femminismo radicale? La bandiera femminista è ancora utile o è giusto andare oltre? Sul terreno scivoloso dei reggiseni bruciati dalle vecchie generazioni, con la forza dei diritti ormai acquisiti, ecco che nell’epoca delle story Instagram si fa largo una nuova riflessione, audace e libera”.

(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)

 

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