Oggi alla stazione Termini di Roma l’amministratore delegato del Gruppo FS, Luigi Ferraris e il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi e altre autorità civili e militari hanno celebrato la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate accogliendo con tutti gli onori il Treno della Memoria.
Il fumo di una locomotiva a vapore, le note della “Leggenda del Piave”, i labari delle associazioni degli ex combattenti e reduci schierate al primo binario di Roma Termini hanno rievocato la storia del convoglio che 101 anni fa trasportò a Roma la salma del milite ignoto e che quest’anno, dopo il viaggio del centenario, ha di nuovo attraversato l’Italia, da Trieste a Palermo, transitando in 730 stazioni e sostando in 17 di queste.
Era il 1921 quando la salma del “Milite Ignoto” venne scelta da una madre italiana che aveva perso un figlio nella Prima guerra mondiale. Maria Bergamas, questo il suo nome, in rappresentanza di tutte le donne orfane di figli caduti in guerra, la scelse tra 11 corpi non identificati. La salma, trasportata su un convoglio speciale, partì da Aquileia per arrivare a Roma.
Alla cerimonia di Roma Termini erano presenti, anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone insieme ad altri numerosi rappresentanti dell’Esercito, delle istituzioni e della società civile.
“Sono orgoglioso – ha detto Ferraris in apertura di cerimonia – di rappresentare il Gruppo FS Italiane all’arrivo del Treno della Memoria. La storia del Paese e la storia delle Ferrovie da sempre camminano insieme per contribuire all’unità nazionale, a cui le Ferrovie hanno dato un loro significativo contributo. Oggi, mentre siamo qui a celebrare con le Forze armate quei valori, ricordiamo allo stesso tempo la sofferenza e i lutti provocati da tutte le guerre, passate, presenti e future. Le vicende di questi ultimi mesi, con la guerra alle porte dell’Europa, ne sono una vivida e tragica testimonianza. Questo treno ci spinge quindi anche a riflettere sulla fragilità della pace e della libertà, e su quanto sia importante difenderle, giorno dopo giorno, senza mai darle per scontate”.
“Il 4 Novembre è una ricorrenza che celebra la fine di un conflitto, e dunque la pace. Anche in questo ambito il ruolo delle Forze Armate è di primaria importanza: sulla Vostra efficienza e capacità di deterrenza si fonda, infatti, un avvenire di concordia. Occorre ricordarlo, soprattutto in un contesto internazionale caratterizzato da minacce irresponsabili e continuative alla pace tra le nazioni; come, ad esempio, la drammatica e illegittima aggressione all’Ucraina, cui stiamo cercando, come Paese e al fianco dei nostri Alleati, di rispondere, con ogni sforzo, per giungere a una cessazione del conflitto che tuteli i diritti inderogabili dell’aggredito”, ha dichiarato poi Crosetto.
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